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martedì 10 maggio 2011

Osama ucciso: video e balle per distruggere il mito

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/05/2011

Prima, lo hanno ammazzato per davvero. Ora, lo uccidono virtualmente: ne distruggono l’immagine che, in parte, loro stessi avevano contribuito a creare, facendo, talora involontariamente, un mito del fondatore e dell’ideologo di al Qaida, la mente e l’ispiratore degli attacchi terroristici contro l’America dell’11 Settembre 2001, sempre capace di sottrarsi alla cattura e di ricomparire minacciando l’America. I video di Osama bin Laden che il Pentagono ha diffuso sabato, sequestrati nella casa di Abbottabad, e le informazioni che, vere o false che siano, filtrano da fonti non sempre sicure sono tutti colpi di scalpello che incrinano la figura carismatica di Osama bin Laden.

Però, nello stesso tempo, un po’ contraddittoriamente, Casa Bianca e Pentagono vogliono tenere alta la tensione e salvaguardare il valore della preda. Il presidente Obama racconta di nuovo il blitz del 1° Maggio, “i 40’ più difficili della mia vita”, e dice: “Ora bisogna sferrare il colpo di grazia ad al Qaida”, che non è “ancora sconfitta” e che va “del tutto smantellata”. E, mentre sui siti islamici compare, annunciato e atteso, l’ultimo messaggio del capo ucciso, che lega la lotta dei terroristi e “la salvezza dell’America” alla causa palestinese, i militari e l’intelligence avvalorano l’ipotesi che Osama fosse ancora il comandante in capo della rete, non un terrorista baby-pensionato a 54 anni, che guarda i video in casa avvolto in una coperta

Snoccioliamoli, i granelli di sabbia che inceppano la macchina dell’immagine di Osama: si tingeva la barba per ‘andare in video’, mentre di solito l’aveva sciatta e bianca; viveva in locali modesti, guardava una tv piccola piccola. Era un uomo più vecchio dei suoi 54 anni, che, però, ci teneva all’apparenza e che odiava invecchiare: secondo un tabloid da prendere con le molle, il Daily News, usava pure un “viagra alle erbe”, uno sciroppo d’avena contro l’impotenza, una naturale alternativa al celebre farmaco. Vi ricorda qualcuno? Sì, certo, Gheddafi, che nel 1993 si fece fare un bel lifting e ama le donne. E pure Berlusconi, che di trapianti di capelli se ne intende, apprezza le feste con le belle ragazze e detesta quei segni dell’età fastidiosi che non lo fanno sentire potente (non solo politicamente).

E Osama mica poteva apparire un anziano acciaccato, nei suoi video minacciosi, nei suoi proclami apocalittici: un Osama vittima della videocracy, e pure post-moderno, alle prese con medicinali e cosmetici simboli della decadenza del Mondo che voleva annientare, l’Occidente. La più giovane delle tre attuali mogli di bin Laden, la yemenita Amal Ahmed Al Sadah, 27 anni, che era con lui ad Abbottabad e che adesso è in mani pachistane –ma nessuno vuole tenersi lei e i figli piccoli-, avrebbe indicato che il marito “non era in un cattivo stato di salute”, smentendo così le tanti voci secondo cui Osama, padre dalla fertilità comprovata da un numero di figli imprecisato, fino a 26, fosse da tempo gravemente malato. In passato, lo avevano dato per morente, o per morto, afflitto da problemi renali. Secondo la Cbs, nel covo c’erano solo farmaci di tipo corrente, per curare problemi di stomaco, gastriti, oppure una pressione troppo alta. Nulla che faccia pensare a malattie croniche, in particolare renali. Il terrorista avrebbe risolto i suoi problemi con due interventi chirurgici –narra la moglie- e ora “si curava da solo”, “non era nè fragile nè debole” e mangiava molte angurie.

Che cosa c’è di verso e che cosa è falso? Certa è la tensione, che resta, tra Usa e Pakistan, perché lo sceicco del terrore ha goduto si copertura e, forse, si protezione, negli anni passati accanto a centri nevralgici del potere militare pachistano.

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