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sabato 30 ottobre 2010

Mr B e il bunga-bunga fanno il giro del Mondo della stampa

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 30/10/2010

Mr B fa di nuovo felice la stampa estera, a costo d’intristire un po’ i lettori italiani. Il bunga-bunga, che suona bene in tutte le lingue di questo mondo, fa il giro del pianeta e schizza in alto sui siti d’Europa e d’America. Non che l’immagine del premier e dell’Italia esca esemplare da titoli, articoli, post e video. Ma se Silvio canta “Fede, io vorrei che tu, Lele ed io” facessimo bunga-bunga con Ruby Rubacuori, la musica è questa e la danza è quella. Vatti poi a lamentare per un Sapientino con dentro la mafia.

Il primo a balzare sulla storia era stato, fin da giovedì, il Telegraph, con un titolo sulla ‘modella’ marocchina adolescente: “Berlusconi m’ha pagato cash, dopo che abbiamo fatto sesso”. Titolo e citazioni, ovviamente, datati e che non stanno al passo con la ridda di precisazioni, smentite, ritrattazioni che si sono succedute nelle ultime 48 ore.

Ieri, il bunga-bunga era valanga mediatica mondiale. Ma, sui titoli e sui pezzi, pare quasi esserci una patina opaca: Noemi e Papi, lo sfogo di Veronica, Patrizia e le sue ‘escort’, le storie di Mr B finiscono con l’assomigliarsi tutte: giovani donne, non proprio tutte di intemerata virtù, amici, festini, soldi, baldorie, sesso. Pare quasi che la stampa estera, consumato lo stupore e un po’ a corto di aggettivi, cominci ad averne abbastanza.

Titoli piatti, situazioni ripetitive: “E che capiti una volta a Barack Obama, di fare il bunga-bunga nello Studio Ovale” (in fondo, Bill Clinton c’era pure andato vicino); o ad Angela Merkel, che invece deve accontentarsi del ‘cucù’ impostole a Trieste da Silvio, dopo il ‘popi-popi’ (sulle spalle, per carità) subito da Bush a un G8 in Germania. Giusto giusto, c’è Nicolas Sarkozy che sa mettere un pizzico di piccante sulla politica francese (ma da quando Carlà lo controlla, c’è poco gossip pure all’Eliseo).

Scorriamo titoli e pezzi, spesso ispirati dalle agenzie, che del bunga-bunga non perdono il ritmo: Afp, Reuters, Ap, Bloomberg irrorano di dispacci i media di tutto il mondo: Il Guardian parla di “legami” di Mr B “con una ragazza di 17 anni”. L’Independent scrive che il premier “smentisce le voci su una minorenne”. Libèration trova un accento alla Saint-Exupery (“Berlusconi e la piccola ladra”), ma poi chiosa “Come al cinema” (per un porno a luci rosse). Les Echos la butta in politica (“La sinistra chiede spiegazioni”). Le Figaro, che ha sempre un occhio di riguardo per l’amico italiano del presidente Sarkozy, ci mette un punto interrogativo: “Nuovo scandalo sessuale?”. Senza peli sul web il sito francese Rue 89: “Il bunga-bunga era finora ignoto a gran parte degli italiani… Nel giro del premier, vuol dire sesso di gruppo anale”.

La stampa spagnola è la più virulenta: El Mundo, “Uno scandalo erotico festaiolo torna a infangare Berlusconi”; El Pais, “Una minorenne marocchina coinvolge Berlusconi in un altro torbido episodio sessuale” (e poi la telefonata del premier in Questura, “Liberatela, è la nipote di Mubarak”). Sui siti Usa, notizia e smentita convivono: “Berlusconi liquida la storia della prostituta come spazzatura” (WP e altri e pure il caustico blog Huffington Post).

E poi ancora il Courrier International (“La vita privata di Berlusconi di nuovo in prima pagina”), fino all’Argentina (La Nacion) e persino all’Hindustan Times. Il virus dello scandalo non contagia, però, le stampe libica e russa: Muammar e Vlady, che va in giro con un occhio pesto e tutti si chiedono chi glielo abbia fatto, non tradiscono Silvio.

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