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mercoledì 6 ottobre 2010

SPIGOLI: la diplomazia del cucù e l'Italia di Calimero

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 05/10/2010

L’Italia, il complesso di Calimero, la diplomazia del cucù: la Lettera di Philippe Ridet su Le Monde prende le mosse dallo ‘schiaffo’ alla diplomazia italiana venuto da Lady Ashton, una che vale poco e lavora di meno, ma che il ministro Frattini elogia sempre: su 29 ambasciatori europei nominati dalla baronessa, solo due italiani (e non in posti di prima fila). Il caso è noto, ma Ridet aggiunge che «l’Italia ha ultimamente avuto pochi successi» in Europa ; e, già che c’è, fa l’elenco degli insuccessi (Mario Mauro alla presidenza del Parlamento europeo, Giulio Tremonti a quella dell’Eurogruppo, Mario Draghi –ma un filo di speranza resta, e comunque lui sta all’Advisory Board- alla Bce… Come contromossa, Mr B ha sviluppato la diplomazia del cucù –si chiama cosi’ dallo scherzo che fece ad Angela Merkel (Trieste 2008), saltando fuori da dietro una colonna-: una diplomazia più alla sua portata, anche se non è detto che permetta all’Italia di ritrovare il proprio rango internazionale… Ma se il premier sa reagire vigorosamente, gli italiani, invece, scrive Ridet, hanno una reazione alla Calimero, stile «E’ un’ingiustizia, pero’». Iperberlusconiano e italianissimo, il ministro Bondi, dopo un Festival di Venezia da ‘zero tituli’ per i film italiani, ha fatto cucù ed è stato Calimero: ma –osserva Ridet- il pulcino di Carosello era « triste e faceva tenerezza », Bondi lo rende ridicolo.

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