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sabato 17 marzo 2012

Mafie: Malmstroem (Ue), giro di vite europeo, bene Italia

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 16/03/2012. Altra versione su EurActiv.it

In Italia, la magistratura e le forze dell’ordine “fanno un buon lavoro” sul fronte del sequestro e della confisca dei beni della criminalità organizzata. E quando l’Ue avrà adottato le proposte ora presentate dalla Commissione europea, sarà loro possibile impedire che mafiosi e delinquenti “possano godersi, a distanza di anni, il frutto di guadagni illeciti tenuto fraudolentemente celato”. Cecilia Malmstroem, svedese, commissaria europea agli affari interni, intende venire presto in Italia per rendersi conto di persona di come funzionano “alcuni progetti legati a beni confiscati e al loro utilizzo sociale”: “So –dice a Il Fatto- che ce ne sono molti buoni esempi in Campania, Puglia e pure Sicilia”.

L’annuncio delle proposte della Commissione per migliorare gli strumenti di contrasto alle mafie ha coinciso con la decisione del Parlamento europeo, mercoledì, di creare una commissione per la lotta alla criminalità organizzata, che inizierà a lavorare a fine aprile. L’idea, approvata in plenaria dall’Assemblea di Strasburgo, parte da due eurodeputati siciliani, Rosario Crocetta, Pd, ex sindaco di Gela, e Sonia Alfano (Idv).

Signora Malmstroem, l'Italia è particolarmente esposta alla criminalità organizzata. Come valuta le misure già prese nel nostro Paese?

L’Italia ha una legislazione avanzata in questa materia e non dovrà cambiare granché per adeguarsi alla direttiva, una volta che essa sarà stata approvata e adottata. La legge italiana punta sui profitti della criminalità organizzata di stampo mafioso. Le mie proposte si applicano anche ad altri reati, come la corruzione e il cyber-crimine. Le disposizioni della direttiva toccheranno, quindi, un maggior numero di casi criminali e di settori del malaffare. Un elemento nuovo e importante è la possibilità, per le forze dell’ordine, di continuare ad indagare sui beni di un condannato, anche molti anni dopo la condanna definitiva.


Quali sono i principali obiettivi della sua iniziativa?

Le nuove norme europee mirano a rendere più efficace e diffusa la confisca di denaro, beni e altre proprietà acquisite tramite il crimine; e a rafforzare la capacità degli Stati di sequestrare beni che sono stati trasferiti a terzi, a rendere più facile la confisca anche quando l’indagato sia fuggito e a dare la possibilità alle autorità competenti di congelare temporaneamente beni che rischiano, altrimenti, di volatilizzarsi. Gli Stati dove sono in vigore norme più avanzate in termini di sequestro e confisca di proprietà criminali potranno mantenerle in atto”.


Che cosa conta di ottenere, con la sua proposta?

Favorire la confisca dei beni ostacolerà le attività illegali e sarà un deterrente per la criminalità, mostrando, di fatto, che il crimine non paga. E ciò proteggerà pure le nostre economie dalle infiltrazioni criminali e dalla corruzione. In tempi di crisi, è ancora più importante re-immettere il denaro finito nelle tasche dei criminali nell’economia legale. Recuperare beni e proprietà avrà, inoltre, un impatto sulle vittime del crimine, sui contribuenti e sulla società nel suo insieme. Una volta confiscati, i proventi del crimine potranno essere riutilizzati a scopo sociale o re-investiti per meglio fare rispettare la legge e prevenire la criminalità. Le nostre proposte, infine, garantiranno che le azioni per congelare e confiscare i beni siano bilanciate da misure a tutela dei diritti fondamentali.

Quali sono, in questo momento, gli ostacoli principali ad una cooperazione transnazionale tra magistrature e forze dell’ordine?

Le norme esistenti vengono applicate in maniere diverse e le attività di confisca e recupero dei beni sono ostacolate da differenze sostanziali tra le legislazioni nazionali. Noi miriamo a definire un più completo e coerente quadro giuridico per la confisca di beni e profitti provenienti dalla criminalità organizzata. Ciò semplificherà le norme esistenti e colmerà la lacune di cui, fino ad ora, beneficiano i criminali.

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