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venerdì 24 agosto 2012

Crisi: l’Italia pensa alla crescita, l’Ue rinvia sulla Grecia

Scritto per EurActiv il 23/08/2012

Il Consiglio dei Ministri italiano discute fra qualche ora le idee per la crescita: stando alle indiscrezioni di stampa, si parla di niente Iva per le infrastrutture, green economy e agenda digitale. Intanto, l’Europa è tornata, questa settimana, a discutere di Grecia e ha scelto di rinviare ogni decisione: Atene presenta una manovra più drastica (13,5 miliardi di euro, invece di 11), ma chiede in cambio di completare il risanamento entro il 2016 (invece che entro il 2014). La linea dell’attesa non piace alle borse, che, dopo una striscia positiva, chiudono negative per il secondo giorno consecutivo, anche nella scia dei dati settimanali Usa sull’occupazione peggiori del previsto. E lo spread risale sopra 430.

Sulla Grecia, che l’incontro di Berlino tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande non sarebbe stato decisivo era ormai chiaro: i due si sono visti per confrontare le rispettive posizioni e, se possibile, farle collimare, nonostante le divergenze d’accento (la Merkel sul rigore e il rispetto degli impegni, Hollande sulla solidarietà e la crescita).

L’idea, già espressa dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Cluade Juncker, mercoledì in visita ad Atene, è di aspettare il rapporto della troika delle istituzioni finanziarie internazionali (Ue, Bce ed Fmi), che sarà di ritorno ad Atene a settembre e che trasmetterà le sue valutazioni il mese successivo. Il premier greco Antonio Samaras se lo sentirà dire oggi dalla Merkel a Berlino e domani da Hollande a Parigi, insieme all’assicurazione che nessuno vuole la Grecia fuori dall’euro. Anzi. Visto che, ricorda Samaras, un’eventualità del genere sarebbe “un incubo geo-politico” e pure economico.

La cancelliera e il presidente lo hanno pure detto ieri all’unisono: “Atene vada avanti con le riforme, noi vogliamo che i greci restino nell’Eurozona, ma loro intanto facciano tutti gli sforzi necessari” (sottinteso: e non si limitino a promettere di farli). Insomma, per il momento prevale la campana tedesca del rispetto degli impegni, nonostante il dibattito sia vivace in Germania sull’opportunità, o meno, di venire incontro alla Grecia. Il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble ricorda che dare tempo alla Grecia è denaro, cioè costa.

Se il vertice bilaterale Merkel-Hollande è stato il calcio d’avvio della stagione d’autunno dell’Unione, la ripresa politica in Germania c’è già stata, nel segno, ormai, delle elezioni politiche del settembre 2013: la Merkel riceve sollecitazioni opposte all’interno della sua stessa sollecitazione. E’ proprio vero che continuare a essere la donna più potente al Mondo –il giudizio è della rivista Forbes- non basta a comandare a casa propria.

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