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domenica 11 settembre 2011

11/9: attacco, Usa colti di sorpresa, nuoba Pearl Harbour

Scritto per l'ANSA l'11/09/2001

(ANSA) - WASHINGTON, 11 SET - Gli Stati Uniti hanno subito il piu' massiccio e devastante attacco terroristico della loro storia e di tutta la storia: un attacco
criminale, di dimensioni apocalittiche. Il presidente americano George W. Bush ha dato disposizione perche' i terroristi siano individuati, catturati, perseguiti.
Il bilancio della tragedia, ancora imprecisato, potrebbe essere persino piu' grave di quello dell'attacco di sorpresa a Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941, 2388 morti, quasi 2200 feriti.
Il parallelo con Pearl Harbor nasce immediato: e' stato evocato da piu' fonti. Oggi, come allora, gli Stati Uniti sono stati colti di sorpresa da un nemico che ha colpito senza preavviso e che li ha trovati impreparati.
I terroristi hanno agito quasi senza colpo ferire: si sono impadroniti di almeno quattro aerei nei cieli americani, dopo essere riusciti a superare tutti i controlli di sicurezza negli aeroporti; ne hanno portato tre ad abbattersi sui loro obiettivi; hanno fallito in un solo caso - e anche li' hanno fatto decine di vittime, sul velivolo schiantatosi in Pennsylvania.
In un'ora di terrore, incollati davanti alle loro tv, gli americani hanno scoperto di essere vulnerabili: immagini che sembravano uscire da un film di Steven Spielberg, le torri in fiamme, l'aereo che ne centra una in diretta, le torri che crollano in una nuvola di polvere assassina che divora le sue vittime, la linea dei grattacieli di Manhattan avvolta dal fumo. Come al cinema, peggio che al cinema. Perche' e' tutto vero.
L'America aveva gia' conosciuto il terrore, a Oklahoma City, dove i morti erano stati 168, ancora alle torri gemelle (6 le vittime), spesso all'estero, a Beirut, a Dharhan, ad Aden, in Africa. Ma nessun attacco aveva mai avuto queste dimensioni.
In un bunker segreto dell'agenzia federale per la gestione delle emergenze, il vice-presidente Dick Cheney, il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice ed esponenti dell'Fbi, della Cia e di altre agenzie federali hanno subito
cominciato a studiare le cause e le risposte, prima ancora di essere raggiunti dal presidente George W, Bush -era in Florida, al momento degli attacchi- e dal segretario di Stato Colin Powell, che era in visita in America Latina.
Molti elementi di questo attacco restano indeterminati: chi ha colpito?, perche'?, come e' stato possibile?, e quante vittime ci sono state? Chi e' stato? Da piu' parti, arrivano risposte immediate, ma ancora intuitive: Bin Laden, il
miliardario saudita che guida la piu' micidiale organizzazione terrorista integralista, dai suoi santuari nell'Afghanistan; oppure, organizzazioni palestinesi o, in senso lato, mediorientali.
Ma nessuno avanza,al momento, prove: Cia e Fbi, che hanno clamorosamente fallito, sul fronte della prevenzione, cercano indizi e tracce che aprano piste. Perche'? I terroristi hanno colpito i poteri americani, quello economico e finanziario nel quartiere degli affari della citta' icona della globalizzazione e del capitalismo; e quello militare, nella capitale federale. Forse, l'aereo caduto in Pennsylvania aveva un obiettivo politico, Camp David, la Casa Bianca dei fine settimana, la tenuta nel Maryland simbolo degli sforzi di pace americani per il Medio Oriente.
Come? L'intelligence non ha funzionato (e dire che, solo sabato, gli americani avevano messo in guardia Giappone e Corea per un pericolo terrorista); la prevenzione neppure; e la parata, una volta scattato il piano letale, non era possibile: i caccia si sono levati, dopo gli attacchi a New York, ma sarebbe stato comunque impensabile abbattere aerei in volo su un'area metropolitana.
Quante le vittime? Il sindaco di New York Rudolph Giuliani dice che ci vorranno giorni, perche' si possa fare un bilancio: nel World Trade Center, le torri gemelle colpite per prime,lavorano 50 mila persone; al Pentagono, colpito dopo, oltre 20
mila. Tra morti e feriti, saranno certamente migliaia.
Lo choc e' enorme. Gli Usa di Bush, e' certo, risponderanno. Ma, intanto, s'interrogano sulla validita' delle priorita' di difesa che si sono finora dati. Proprio lunedi, il senatore Joseph Biden, presidente della commissione esteri del Senato, aveva ammonito il presidente: il vero pericolo non e' un attacco
missilistico da un Paese 'fuorilegge', contro il quale si prepara lo scudo spaziale; il vero pericolo e' un attacco terroristico sul nostro territorio, contro il quale siamo impreparati. Biden aveva tragicamente ragione. (ANSA).

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