Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/01/2014
Senza procedere di soppiatto a
renditions palesemente illegali, ma agendo alla luce del sole e seguendo l’iter
della giustizia, la Francia tenta di liberarsi della presenza scomoda, e
ambigua, dell’ex oligarca kazako Mukhtar Ablyazov, divenuto poi un oppositore
del regime di Astana.
La Corte d'Appello di Aix en Provence
dà via libera all'estradizione verso la Russia, o in subordine l’Ucraina,
dell’ex banchiere e ministro dell’energia, accusato di frode e di
appropriazione indebita d’una somma equivalente a quasi sei miliardi di
dollari, ai danni della banca di cui era presidente.
La sentenza è inappuntabile sul piano legale –la corte avalla le
richieste di Mosca e di Kiev-, anche se appare discutibile sul piano dei
principi: i giudici partono, infatti, dal presupposto che Russia e Ucraina
diano garanzie d’un processo equo e d’un trattamento umano all'oppositore kazako.
Per i difensori e i familiari, invece, la sentenza equivale “a una
condanna a morte” -la moglie Alma Shalabayeva- ed è “una vergogna” -la figlia
Madina-. Amnesty invita la Francia a non dare corso all'estradizione. La
famiglia annuncia ricorso: le accuse –sostiene- sono “politicamente motivate”.
La battaglia legale è ancora aperta.
Ablyazov è detenuto dal 31 luglio, quando fu arrestato in una
sontuosa villa a Mouans-Sartoux, sulla Costa Azzurra. In Italia, la sua vicenda
richiama quella della moglie Alma, che, il 31 maggio, fu prelevata con la
figlia Alua, sei anni, da una villa di Casal Palocco, a sud di Roma, e messa
alla chetichella su un aereo per il Kazakhstan. Solo a fine dicembre, la donna
e la figlia hanno potuto lasciare il loro Paese: rientrate in Italia il 27,
Alma e Alua sono poi partite per Ginevra e di lì per la Francia.
La loro vicenda aveva squassato il
governo italiano e messo in dubbio la credibilità del ministro dell’Interno
Angelino Alfano, cui i diplomatici kazaki s’erano rivolti. Il caso non è ancora
chiuso: proprio ieri, rivelazioni del
prefetto Procaccini, all'epoca dei fatti capo di gabinetto di Alfano, hanno
gettato ulteriore ombra sulla versione fornita dal ministro in Parlamento.
Ablyazov, 50 anni, fisico, fece fortuna
nel suo Paese negli Anni Novanta, dopo il dissolvimento dell'Urss. Vicino al
satrapo locale Nursultan Nazarbayev, uomo forte della banca Bta fino al 2009,
cercò poi rifugio in Gran Bretagna quando l’aria si fece pesante. Condannato a
Londra per oltraggio alla Corte in uno dei tanti processi civili intentatigli,
sparì all'inizio del 2012, ricomparendo 18 mesi dopo in Francia all'atto
dell’arresto
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