E’ gara aperta fra le città europee per organizzare e ospitare dibattiti fra i candidati alla presidenza della Commissione europea, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 22 e 25 maggio. E Roma corre, per il momento, sotto traccia, rispetto ad altre capitali.
Secondo quanto EurActiv ha appreso, città simbolo dell’integrazione
europea, come Roma, o dell’attuale
delicato momento dell’integrazione stanno pensando di organizzare dibattiti
come quello che il consiglio italiano del Movimento europeo (Cime) vorrebbe si
facesse in Campidoglio, a Roma, il 25 marzo, in coincidenza con il 57°
anniversario della firma dei Trattati costituivi delle Comunità europee.
Fonti del Parlamento europeo a Bruxelles sono al corrente di
progetti di dibattiti a Maastricht, cittadina olandese sede del Vertice del
1991 che segnò la nascita dell’Unione europea e aprì la strada alla moneta
unica, e ad Atene, la capitale di quella Grecia che è lo stato dell’Unione più
duramente colpito dalla crisi e dalle politiche del rigore. I funzionarti
dell’Assemblea non sono, invece, a conoscenza del progetto di Roma.
Nei giorni scorsi, il Cime ha sollecitato, con una lettera,
l’attenzione sulla sua idea del sindaco Ignazio Marino. Al momento, non risulta
che il sindaco abbia risposto.
Incontrando un gruppo di giornalisti, oggi, a Bruxelles,
Stephen Clark, che gestisce la campagna d’informazione del Parlamento in vista
delle elezioni, s’è detto certo che la corsa alla presidenza della Commissione
abbia già avuto un impatto positivo sull'attenzione della stampa europea per le
prossime elezioni.
Il Parlamento stesso progetta di organizzare un dibattito a
Bruxelles fra i candidati alla presidenza, nell'imminenza del voto di maggio:
più o meno due settimane prima, ipotizza Clark.
I candidati alla presidenza della Commissione più o meno
ufficialmente designati dai partiti europei sono attualmente il tedesco Martin
Schulz, Pse, presidente uscente del Parlamento europeo, il belga Guy
Verhofstadt, Alde, e il greco Alexis Tsipras, Gue. I risultati delle primarie
fra i Verdi, che si chiudono oggi, dovrebbero essere noti domani, mentre il Ppe
dovrebbe decidere il proprio candidato in un congresso il 6 marzo.
Troppo occupati sul Porcellum new per pensare un po' all'Europa: siamo "single task" si direbbe in informatichese.
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