Scritto per il blog de Il Fatto Quotidiano il 20/01/2014
Sembra il
5 Maggio, quello dell’Ei fu: là, “il Dio che atterra e suscita”; qui, il Matteo
che ‘rottama’ -poco, e solo i suoi- e che ‘resuscita’. La stampa estera è tanto
interdetta dalla metamorfosi –o è piuttosto un’evoluzione?- del nuovo leader
della sinistra italiana (cioè, non esageriamo: del Pd) quanto mediaticamente
compiaciuta dal ritorno sulla scena da protagonista di Silvio Berlusconi, che
tutti davano per politicamente morto.
E, invece,
Renzi lo salva –riferisce Die Zeit- e lo riconsegna alle cronache, per la gioia
di chi dell’Italia deve scrivere (e, con il Cavaliere, ha il pezzo in pagina
garantito). Berlusconi, sostiene Abc, “è tornato al centro della scena
politica" grazie a un “incontro storico” con il segretario del Pd.
Per la
Bbc, l’accordo sulla riforma della legge elettorale rimette il Cavaliere al
centro della scena, mentre, incontrandolo, Renzi ha diviso la coalizione e, in
particolare, il suo partito. Le mosse del segretario disorientano i media
esteri, oltre che milioni di italiani che, per Die Zeit, si aspettavano che Matteo
rispettasse le promesse e togliesse di mezzo la "corrotta casta politica italiana". Invece, “lui
che fa?”, s’interroga provocatoriamente il giornale tedesco: "Incontra Berlusconi
per due ore". Altro che ‘rottamarlo’!
A
scherzarci su, sono un po’ tutti i media che ne parlano: tanto, sono affari
nostri, mica loro. Abc fa finta di stupirsi: il ritorno del Cavaliere “è la grande sorpresa del nuovo anno", dopo la condanna
per frode
fiscale e
l’espulsione dal Senato. El Pais lo saluta ironicamente come "padre della
patria" (almeno renziana). Per El Mundo, “la tenaglia Berlusconi-Renzi
stringe il governo di Enrico Letta”.
La mossa
di Renzi, osserva Le Figaro, è fortemente criticata nel Pd, “che
s’è battuto per anni - forse qui l'ironia è involontaria - contro il
Cavaliere, prima di essere costretto a governare insieme a lui per mesi nel
quadro d’un governo di larghe intese".
La stampa
americana, invece, la racconta, per ora, con le agenzie e ha, quindi, toni meno
surreali. Sul NYT, la Reuters
vede nell’intesa Renzi-Berlusconi “un possibile percorso per uscire dall'instabilità
politica”. E, sul WP, l’Ap rovescia sorprendentemente la prospettiva: “Berlusconi
accetta di aiutare il rivale”. Insomma,
è Matteo che deve ringraziare Silvio, e non viceversa. Che gli americani ci
abbiano azzeccato?
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