P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

giovedì 30 gennaio 2014

Elezioni europee: vedi Snowden e poi chiudi, così muore una legislatura

Scritto per EurActiv il 29/01/2014, pubblicato il 30/01/2014

C’è anche una video-conferenza con Edward Snowden, la talpa del Datagate, fra le soddisfazioni che il Parlamento europeo vuole prendersi prima della fine della legislatura. E la successiva non partirà davvero prima di novembre.

Il tempo rimasto è relativamente poco –a marzo, si chiude- e i dossier da condurre in porto sono numerosi: fra l’altro, l’Unione bancaria, i rapporti sull’operato della troika, le direttive sul tabacco e sulle emissioni di CO2 delle auto, i negoziati sull’area di libero scambio Ue-Usa.

Incontrando a Bruxelles un gruppo di giornalisti dei 28, Jaume Duch Guillot, portavoce dell’Assemblea di Strasburgo, enumera i temi che gli eurodeputati si ripromettono di esaurire prima della fine di questa VII legislatura, segnata dalla crisi economica che l’ha traversata da capo a fondo.

E la crisi –osserva Guillot, a volerne cercare un merito- “ha reso evidenti, agli occhi dei cittadini, l’importanza delle decisioni dell’Ue e, quindi, del Parlamento”.

Sul fronte istituzionale, gli eurodeputati hanno progressivamente scoperto e messo in pratica i poteri loro dati dal Trattato di Libona, entrato in vigore quasi in coincidenza con l’inizio della legislatura.

Adesso, la designazione di candidati alla presidenza della Commissione europea, da parte dei partiti politici europei, “cambia il gioco e trasforma le elezioni del Parlamento europeo in vere e proprie elezioni europee”, dice ancora Guillot, anche se non è chiaro quale impatto la corsa alla presidenza avrà sul tasso di affluenza alle urne e sulle scelte politiche dei cittadini europei.

A Bruxelles, si pronostica un testa a testa tra Ppe e Pse per il gruppo più numeroso e si ipotizza che i rapporti di forza fra i gruppi a seguire, i liberali (Alde), i Verdi, la sinistra (Gue) potrebbero subire modifiche. Ci si attende, inoltre, un rafforzamento delle ali estreme dell’Assemblea comunitaria, mentre l’ondata euro-scettica potrebbe faticare a trovare una collocazione nell’aula, anche a causa delle regole per la formazione di un gruppo: ci vogliono almeno 25 deputati e da almeno sette Paesi diversi.

Ma sono calcoli e considerazioni che forse sottostimano il risultato degli euro-scettici e sopravvalutano l’effetto delle pastoie burocratiche.

Dopo il voto del 22 e 25 maggio, l’VIII legislatura del Parlamento europeo comincerà con due sessioni plenarie a luglio, per l’elezione del presidente dell’Assemblea e dei vice, per la formazione dei gruppi e delle commissioni e, eventualmente, per l’investitura del presidente della Commissione indicato, a fine giugno, dal Consiglio europeo.

Dopo di che, inizieranno le audizioni dei commissari europei designati dai 28 governi. Se tutto va bene e se non insorgeranno conflitti politici e/o istituzionali, il processo potrebbe esaurirsi a ottobre (ma c’è chi considera la previsione ottimistica). E a novembre le Istituzioni europee rinnovate – nuovi anche il presidente del Consiglio europeo e il ‘ministro degli esteri’- potrebbero cominciare a lavorare a pieno regime.

Il che lascia davvero poco tempo alla presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Ue per ottenere qualche risultato concreto.

Nessun commento:

Posta un commento