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lunedì 18 marzo 2013

Punto: Cipro; Ue, la crisi dell'isola spaventa l'Unione

Scritto per l'Indro il 18/03/2013

La piccola Cipro, neppure un milione di abitanti, spaventa l’Unione europea e non solo: c’è apprensione sui mercati, dopo che l’Eurogruppo, nella notte tra venerdì e sabato, ha subordinato l’aiuto internazionale a Nicosia per 10 miliardi di euro a un prelievo forzoso sui conti correnti dell’Isola, giudicandone “ipertrofico” il settore creditizio. Dopo manifestazione di protesta e momenti di panico a Cipro, sono ora in corso negoziati per rivedere le modalità del prelievo, esentandone, ad esempio, i piccoli risparmiatori.

Nell'attesa, è stata rinviata a domani la riunione del parlamento cipriota che doveva pronunciarsi già oggi sul provvedimento, giudicato rischioso dagli operatori finanziari e avversato dalla Russia, che ha un grosso peso sul sistema bancario dell’Isola e che teme “conseguenze negative” anche altrove nell'Eurozona. Il presidente russo Vladimir Putin boccia il prelievo forzoso come “ingiusto e pericoloso”.

In Italia, il presidente della Consob Giuseppe Vegas appare, invece, rassicurante ed esclude i rischi di contagio. Con un segnale di normalità, domani, a Cipro, le banche saranno regolarmente aperte, dopo che s’era ipotizzata una giornata di blocco in più –oggi, l’Isola celebra una festa ortodossa, l’equivalente del Mercoledì delle Ceneri.

All’alba di sabato, il nuovo governo cipriota, guidato dal neo-eletto presidente Nikos Anastasiades, aveva ottenuto dall’Eurogruppo l'ok a un piano di aiuti "fino a 10 miliardi" di euro –la richiesta era di interventi per  17 miliardi, pari circa al pil dell’Isola-. Obiettivo, sostenere il settore creditizio, messo a dura prova negli ultimi tre anni dalla crisi greca e dalla ristrutturazione del debito di Atene, verso il quale le banche cipriote erano molto esposte. Il programma di assistenza prevede l’imposizione d’una tassa straordinaria sui depositi bancari del 6,75% per quelli inferiori e del 9,9% per quelli superiori ai 100 mila euro. Le entrate così previste, ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, sono calcolate in 5,8 miliardi.

Il caso Cipro mette sotto pressione i mercato europei, nel timore che possa riaccendersi la crisi del debito nell'Eurozona: le borse chiudono negative, ma lo spread, che apre in rialzo, ripiega poi a 323, mentre l'oro sale. Le autorità di Nicosia fanno i conti con la fuga di capitali provocata da avvisaglie della decisione dell’Eurogruppo: in una settimana, 4,5 miliardi di euro hanno lasciato l’Isola; sono 20 dall'inizio dell'anno. Tra chi ha trasferito i suoi soldi all’estero vi sarebbero anche molti uomini politici.

Eppure, sul fronte europeo, la giornata, per l’Italia, non è negativa. A pochi giorni dalle conclusioni del Vertice europeo, che hanno lasciato la porta aperta alla possibilità che “i paesi virtuosi” sforino la parità di bilancio con investimenti produttivi, la Commissione europea ha oggi dato alle autorità di Roma un altro via libera. il peso dei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione italiana nei confronti di imprese e fornitori potrà essere conteggiato in modo flessibile su deficit e debito. L'indicazione giunge da Bruxelles dopo un'intesa in tal senso raggiunta tra i vice-presidenti dell’esecutivo comunitario Antonio Tajani –industria- e Olli Rehn –finanze-. L'Italia deve ora preparare un piano di rientro per i debiti contratti dalla pubblica amministrazione con le imprese prima del 31 dicembre 2012: una cifra situata, a seconda delle fonti, tra i 60 e i 100 miliardi di euro. Per i pagamenti pattuiti dal 1.o gennaio, valgono, invece, le nuove norme europee, che impongono saldi a 30 o, in casi eccezionali, a 60 giorni.

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