P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

martedì 19 marzo 2013

Ue: Cipro, l'isola rifugio di loschi russi e pensionati britannici

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 19/03/2013

E’ un cane che si morde la coda. Anzi, visto che si tratta di un’isola, è un drago marino che s’attorciglia su se stesso: la crisi di Cipro è figlia di quella della Grecia perché salvare Atene dal fallimento è costato alle banche cipriote 4,5 miliardi di euro, debiti cancellati o ‘ristrutturati’. Un colpo da cui gli istituti di credito “ipertrofici” –la definizione è dell’Eurogruppo- ciprioti non si sono più ripresi.

E, così, i capitali scappano dall’isola che diede i natali ad Afrodite: 20 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, vista la mala parata; 4,5 miliardi nell’ultima settimana, quando i timori di prelievi forzosi cominciavano a circolare. E ‘vox populi’ dice che a trasferire i soldi all’estero sono stati pure uomini politici.

Cambiare il ‘manico’ non è servito. Nikos Anastasiades, 66 anni, un conservatore filo-europeo, ha vinto, il 24 febbraio, le elezioni presidenziali , con un programma che prevedeva si sollecitare l’intervento dell’Ue. Adesso che l’hanno ottenuto, i ciprioti si chiedono, però, se il prezzo è giusto.

Dopo Sicilia e Sardegna, Cipro è la terza isola per estensione del Mediterraneo. Un milione d’abitanti circa; indipendente dal 1960; divisa in due dal 1974, dopo un intervento militare turco e la creazione nel Nord di uno Stato turco-cipriota riconosciuto solo da Ankara; Cipro è entrata nell'Unione europea nel 2004 e nell’euro nel 2007.

Tuttora divisa da un muro, che separa le comunità greca e turca lungo la cosiddetta linea verde, l’isola, nonostante sia vissuta sotto i padroni più diversi –arabi, veneziani, ottomani, inglesi, solo per restare agli ultimi secoli-, conserva sue caratteristiche proprie. E’ una repubblica presidenziale con una vaga tendenza alla teocrazia: l’uomo forte, all’indipendenza, era l’arcivescovo ortodosso Makarios, presidente fino al 1977, che tra molte traversie, un colpo di stato filo-greco e una contro-invasione turca, si oppose sempre all’idea di un’annessione dell’isola alla Grecia. E, ancora oggi, la Chiesa ortodossa ha una grande influenza.

Chi guarda la carta vede che Cipro è quasi equidistante dalla Turchia e dal Libano, vero snodo tra Europa e Medio Oriente. Ma, oggi, essa è soprattutto vicina a Mosca e a Londra: per russi (circa 50 mila) e britannici (oltre 80 mila), l’isola, con 340 giorni di sole all’anno, belle spiagge, ville di lusso e, soprattutto, una normativa fiscale favorevole agli stranieri attira pensionati di Sua Maestà e sedicenti ‘uomini d’affari’ russi che si sono stabiliti in particolare nelle città costiere di Limassol, Larnaca e Pafos.

Furio Morroni, corrispondente di lunga data dell’ANSA da quell’area, racconta che i russi che vivono a Limassol sono talmente tanti che la città è stata ribattezzata ‘Limassolgrad’: ci sono due quotidiani e un settimanale in lingua russa, due scuole e una stazione radio russe, i ristoranti hanno i menù in caratteri greci e cirillici.

Ma, prosegue Morroni, l’economia che ruota intorno a queste due comunità è del tutto diversa: quella dei britannici (tra cui circa 3.500 militari distaccati nelle due principali basi inglesi sull'isola) è sostanzialmente sana, consiste quasi del tutto in stipendi e pensioni pagati mensilmente da Londra e in risparmi di una vita investiti per l’acquisto di una casa per la vecchiaia.

L'economia dei russi, invece, è fatta di commerci e investimenti. E ha già attirato sull’isola sospetti di traffici illeciti e, soprattutto, di riciclaggio. Quale che ne sia l’origine, i soldi dei russi finiscono nelle banche di Cipro che li attirano con retribuzioni elevate, senza contare che la tassa sulle società è la più bassa d’Europa, al 10% -ora, salirà al 12,5%, sempre una manna-. I depositi russi ammontano, secondo alcune stime,  a circa 20 miliardi di euro, su un totale di quasi 69 miliardi; quelli di residenti di altre nazionalità sarebbero intorno ai 5,5 miliardi.

Il prelievo forzoso sui depositi bancari va, dunque, a colpire gli interessi dei cittadini russi residenti a Cipro. E, infatti, mentre il governo britannico s’è limitato ad annunciare una sorta d’assicurazione per i suoi cittadini, il presidente russo Vladimir Putin s’è scagliato contro la tassa "ingiusta e pericolosa".

Nessun commento:

Posta un commento