P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

mercoledì 13 marzo 2013

Punto: Ue; Parlamento boccia bilancio, chiede leader negoziare

Scritto per l'Indro il 13/03/2013
Alla vigilia di una riunione dai contorni incerti del Vertice europeo, il Parlamento di Strasburgo, riunito in sessione plenaria, getta un sasso nello stagno dell’Ue e respinge il bilancio 2014/2020 dell'Unione messo a punto a febbraio dai leader dei 27. L’Assemblea chiede al Consiglio l’apertura di un negoziato. Con 553 voti a favore, passa la mozione bipartisan presentata da popolari, socialisti, liberali e verdi: le conclusioni del Vertice di febbraio sono derubricate a mero “accordo” tra capi di Stato e di governo e respinte “nella forma attuale''.
Il Consiglio europeo di domani e venerdì si apre, quindi, in un clima di crisi fra le Istituzioni dell’Unione: una grana in più, che non era all’ordine del giorno della riunione, ma che non potrà essere ignorata. I leader dei 27 dovranno, infatti, discutere la risposta da dare agli eurodeputati, senza il cui consenso non si possono varare le prospettive finanziarie a medio termine dell’Ue.
Senza l’atto di forza del Parlamento, che vuole fare sentire il proprio peso, a poco più di un anno dalle elezioni europee del maggio 2014, il Vertice non si annunciava particolarmente teso, e neppure difficile. Le indicazioni che emergono dai conciliaboli della vigilia lasciano intravvedere un alleggerimento dei vincoli per il deficit dei Paesi in crisi e, soprattutto, la possibilità per quelli con i conti in ordine di fare investimenti “produttivi” fuori dai limiti del patto di stabilità. Non è nulla di rivoluzionario, come scrive oggi su EurActiv Giuseppe Latour, perché si lavora su decisioni già prese nei mesi scorsi. Ma qualche passettino in soccorso, in particolare, di Francia e Italia. Venerdì pomeriggio, poi, si terrà un Eurogruppo straordinario: all'ordine del giorno, la questione degli aiuti a Cipro e, forse, finalmente, una decisione.
Il Vertice europeo sarà caratterizzato dai molti volti nuovi, bel quattro, anche se l’Italia sarà ancora rappresentata dal premier Monti, in carica per gli affari correnti. Slovenia, Bulgaria, Malta e saranno rappresentati da nuovi leader, o perché il paese è andato al voto, o perché ci sono stati rivolgimenti politici  interni, senza passare dalle urne.
In attesa di quella italiana, le novità già acquisite danno il senso d’un cambio del clima politico Ue: il Consiglio europeo, infatti, si sta sempre più spostando verso sinistra, con gli esponenti del Partito socialista europeo che guadagnano terreno rispetto ai loro colleghi del Partito popolare, che hanno già perso la maggioranza assoluta. Infatti, ora sono ‘solo’ 13 su 27 i Paesi con leader politici incasellabili sotto l’ombrello del Ppe: Angela Merkel (Germania), Mariano Rajoy (Spagna), Antonis Samaras (Grecia) e poi i leader di Polonia, Ungheria, Romania, Irlanda, Lussemburgo, Svezia, Finlandia, Lettonia, Portogallo e Cipro. Quelli riconducibili all’area socialista sono otto –e, fra essi, il presidente francese François Hollande- e potrebbero diventare 9 con l’Italia.

Nessun commento:

Posta un commento