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lunedì 18 febbraio 2013

SPIGOLI: Italia 2013; FT, 'A volte ritornano!', e non solo Mr. B

Scritto per il blog de Il Fatto il 18/02/2013

A volte, ritornano! Sì, ma, attenzione!, il Financial Times, questa volta, non si riferisce a Mr B e alla sua cricca, ma risale indietro nel tempo fino al Governo Prodi 2006/’08. ‘Imbeccato’ dal ritorno del Professore –quello di Bologna, non quello della Bocconi- sul palco della politica, a Torino, accanto a Bersani, l’FT s’interroga sulla “virtuale ripetizione all’esperienza del governo Prodi”, l’ammucchiata da Mastella a Ferrero che durò poco, fece meno e aprì la strada al ritorno del Cavaliere. Su cui, invece, punta l’editoriale de El Pais, “Berlusconi todavia”, ‘ancora Berlusconi’: “nessuno scenario elettorale è peggiore per l'Italia”, dove “il populismo guadagna terreno” e “giudici e magistrati sono l’unico freno agli abusi del potere”.

Già a tappeto, la copertura delle elezioni italiane sulla stampa internazionale s’intensifica all’avvicinarsi del voto. Sul tasto dell’ingovernabilità,  battono pure il Time (“Italia impossibile: Bersani dovrà tenere insieme una coalizione di centro-sinistra per governare”) ed El Economista, mentre Abc insiste sulla ‘resurrezione’ di Berlusconi, frutto d’un miracolo televisivo-.

Dopo avere fatto la copertina dell’edizione cartacea su ‘Chi può salvare Italia’, il sito web di The Economist ospita una video-intervista con lo stesso titolo al proprio ‘editor’ europeo: “Incredibile –dice- che Berlusconi sia di ritorno. Gli italiani devono svegliarsi”. Per Le Figaro, gli scandali avvantaggiano “il colpo di ramazza” di Beppe Grillo; secondo le Monde, fanno il gioco di Ingroia. E Die Welt, con una punta di amarezza, constata che "l'Italia non vuole più il suo salvatore", cioè Mario Monti: "il candidato dei sogni non solo di Berlino e Bruxelles, ma anche degli investitori". non riesce a parlare al cuore degli italiani”. Mentre la Bloomberg e altri descrivono un elettorato confuso e indeciso, il che rende qualsiasi pronostico altamente aleatorio: "Il rischio – scrive l’agenzia americana – è un risultato che neghi la vittoria a chiunque e porti alla paralisi".

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