Scritto per EurActiv.it lo 01/04/2014
A
Bruxelles e a Strasburgo, c’è chi dà i giochi per (quasi) fatti, quali che
siano i risultati delle elezioni europee del prossimo maggio, fatte salve
sorprese assolute. Si tratta d’ipotesi poggiate sui sondaggi che indicano
popolari e socialisti in sostanziale equilibrio nel nuovo Parlamento.
Secondo
fonti vicine al Gruppo Ppe, Jean-Claude Juncker sarà il prossimo presidente
della Commissione europea e Martin Shulz sarà l’alto commissario per la politica
estera e di sicurezza. Junker, cioè, prenderà il posto di Barroso e Shultz
quello della Ashton.
A questo
punto, alla presidenza del Consiglio europeo, al posto di Herman Van Rompuy, ci vorrebbe una donna. Fonti solitamente
informate piazzano in pole la presidente lituana Dalia Grybauskaite, una ex
commissaria, o la premier danese Helle Thorning-Schmidt.
Può
darsi che, a voto fatto, le cose vadano davvero così. Per ora, però, le
incognite sono molte: i risultati elettorali, con l’attesa e composita ondata euro-scettica,
potrebbero spingere il Consiglio europeo verso scelte diverse.
In tutti
i Paesi, siamo ancora alla composizione delle liste e alla competizione
elettorale, che, per la prima volta, come viene notato da più parti, sarà su
temi europei, pro o contro l’integrazione e l’euro, con in più il pathos per la
corsa alla presidenza della Commissione.
Falliti
i tentativi di organizzarne altri ad Atene e a Roma, sono ormai stati definiti
i dibattiti tv fra i candidati alla presidenza della Commissione: il 9 maggio,
Festa dell’Europa, se ne farà uno da Firenze sulle tv di tutta l’Ue che vorranno
diffonderlo, moderato dal direttore di RaiNews Monica Maggioni.
Subito
dopo il voto, le cose andranno in fretta. Già il 26 maggio, si riunirà a Bruxelles
l’ufficio di presidenza del Parlamento europeo –quello uscente-; ed il 27
maggio i leader dei 28 si vedranno a cena su invito del presidente Van Rompuy
per valutare la situazione alla luce dei risultati. Non è detto che dal
consulto esca già un’indicazione sul presidente della Commissione.
A metà
giugno, avverrà la formazione dei gruppi della nuova Assemblea, tappa cruciale per
valutare i rapporti di forza. La seconda plenaria della nuova Assemblea, dal 14
al 17 luglio, sarà la prima occasione per votare l’investitura del presidente
della Commissione.
Per la
composizione dell’Esecutivo, il candidato italiano favorito è Massimo D’Alema.
L’attuale vice-presidente dell’Esecutivo, e responsabile per l’Industria,
Antonio Tajani, che sarà capolista di Forza Italia alle europee nell’Italia
centrale, può ambire a un ruolo di rilievo nel nuovo Parlamento.
Proprio oggi, D’Alema ha partecipato, a Roma, a un seminario sulla politica industriale europea ispirato ad Altiero Spinelli, che fu commissario all’industria negli Anni Settanta. Quanto basta a generare l’illazione che D’Alema punti, a Bruxelles, a quell’incarico, anche se è difficile che lo stesso portafoglio vada per due volte consecutive a un italiano (ma proprio Spinelli lo ereditò da un italiano, l’ambasciatore Guido Colonna di Paliano). Altri tempi, però.
Proprio oggi, D’Alema ha partecipato, a Roma, a un seminario sulla politica industriale europea ispirato ad Altiero Spinelli, che fu commissario all’industria negli Anni Settanta. Quanto basta a generare l’illazione che D’Alema punti, a Bruxelles, a quell’incarico, anche se è difficile che lo stesso portafoglio vada per due volte consecutive a un italiano (ma proprio Spinelli lo ereditò da un italiano, l’ambasciatore Guido Colonna di Paliano). Altri tempi, però.
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