Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 25/06/2016
Hillary Clinton torna ad avere su Donald Trump un
vantaggio a doppia cifra, per la prima volta dopo la strage di Orlando la notte
tra l’11 e il 12 giugno: secondo il sondaggio Reuters/Ipsos, è avanti di 13
punti, con quasi il 46,6% delle preferenze contro il 33,3%. I dati non
rispecchiano ancora l’eventuale impatto della Brexit sull’opinione pubblica
negli Usa.
Trump in Scozia - In missione d’affari in Scozia,
ieri, il candidato repubblicano alla Casa Bianca aveva definito “fantastico”
che il popolo britannico abbia “ripreso il controllo del suo Paese”, votando di
uscire dall’Ue. Trump, lì per inaugurare il campo da golf del Trump Turnberry,
un hotel di lusso, ha insistito sul "parallelismo autentico" tra la
sua campagna e il referendum sulla Brexit:
"La gente vuole riprendersi indietro il proprio Paese, vuole
l'indipendenza".
Un parallelismo confermato dal Washington Post, che
assimila l’esito del referendum ai successi della campagna di Trump. Il magnate
arriva ad auspicare un effetto domino nell’Unione europea e fa una battuta
sull’impegno profuso dal presidente Obama contro la Brexit: “Se non si fosse
intromesso…”.
Davanti al suo resort, garriva una bandiera messicana,
innalzata da un cittadino britannico in segno di dissenso per i suoi commenti
sugli immigrati e, in particolare, i messicani.
Hillary a Raleigh - Per Hillary Clinton, favorevole
invece alla permanenza della Gran Bretagna nell’Ue, l'esito del voto e "la
fase d'incertezza economica" che ne deriva rendono ancora più forte “la
necessità d’una guida" alla Casa Bianca "pacata, solida,
esperta", per "proteggere le tasche e l'esistenza degli americani,
sostenere i nostri amici e alleati, difendere i nostri interessi"; e,
inoltre, confermano il "bisogno di fare quadrato tra di noi per superare
le sfide come Nazione, e non di farci a pezzi l'uno con l'altro".
Il commento sulla Brexit è, dunque, per l'ex first
lady un’occasione in più per attaccare Trump, alludendo alla sua impreparazione
sui grandi temi internazionali e alla propria ben maggiore affidabilità. Il
magnate, del resto, non risparmia critiche alla Clinton, che ha recentemente
definito “una bugiarda di classe”.
Nello specifico, la candidata democratica alla Casa
Bianca ha ricalcato le dichiarazioni già rilasciate dal presidente Obama,
anch’egli contrario alla Brexit: "Rispettiamo la scelta del popolo
britannico", ha affermato durante un comizio a Raleigh (North Carolina).
"Ribadiamo l'incrollabile impegno dell'America nello speciale rapporto con
quel Paese e nell'alleanza transatlantica con l'Europa".
Sanders alla Msnbc - Per Bernie Sanders, il voto sulla
Brexit "indica che l'economia globale non funziona per tutti, non negli
Stati Uniti e non nel Regno Unito". La globalizzazione, rilevato
l’antagonista della Clinton alla Msnbc, continua a privilegiare i profitti
della multinazionali rispetto al benessere dei lavoratori. "Mi preoccupa
davvero il crollo della cooperazione internazionale, quando invece ne
occorrerebbe di più", sottolinea Sanders, aggiungendo che, comunque,
"non dobbiamo mai dimenticare chi rimane indietro”.
Think
tank e analisti, campanello d’allarme per Clinton e tsunami in arrivo negli Usa
–
Richard Haas, presidente del Council on Foreign Relations, una delle
implicazioni della Brexit è “un campanello di allarme” per Hillary Clinton, che
“deve stare attenta alle spinte nazionalistiche e populiste di natura sia
politica che economica, deve capire come affrontare efficacemente questo
sentimento populista che reagisce a una percezione di minaccia che viene dall'immigrazione".
Politico rileva che gli elettori britannici non hanno
solo provocato uno shock al mondo e ai mercati, ma hanno anche ignorato il presidente
Obama, caricato Hillary Clinton di un potenziale fardello economico e iniettato
energia nelle correnti populiste su entrambe le sponde dell'Atlantico: l’esito
del referendum è uno tsunami che si dirige verso gli Usa.
Per la campagna della Clinton, saranno cruciali le
ripercussioni sull'economia della decisione presa dal Regno Unito. Se le
previsioni negative in questo senso risulteranno accurate - scrive Politico -, bisogna
aspettarsi un rallentamento economico innescato dalla Brexit, che può influire
sulla corsa alla Casa Bianca.
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