Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net lo 04/06/2016
La campagna
di Hillary Clinton è in panne: Donald Trump sembra viaggiare a velocità doppia
dell’ex first lady, che i sondaggi danno in difficoltà in California, dove si
vota martedì per le primarie, di fronte al rivale democratico Bernie Sanders e,
a livello nazionale, in prospettiva 8 Novembre, di fronte all’avversario
repubblicano.
Il tono
dello scontro tra Trump e la Clinton s’è notevolmente alzato negli ultimi
giorni, ma, a fare la voce grossa, è più bravo il magnate dell’immobiliare, che
gode, inoltre, di una copertura mediatica tripla di quella dell’ex senatrice. Malgrado
Trump sia investito da accuse e scandali, le sue grane hanno meno rilievo dello
stantio emailgate – la polemica sull’uso dell’account privato di posta
elettronica da parte di Hillary quand’era segretario di Stato -.
Così, c’è
chi sfoglia la margherita delle alternative alla Clinton, avanzando l’ipotesi
che l’ex first lady possa perdere la nomination oppure essere costretta ad
abbandonare la corsa alla Casa Bianca. Ne parla in un editoriale Douglas Shoen
sul Wall Street Journal.
Se Hillary
dovesse andare male martedì in California e negli altri cinque Stati al voto, le
sconfitte metterebbe a nudo le debolezze e le fragilità della sua candidatura. A
quel punto, i super-delegati, che hanno sino alla fine l'opportunità di
scegliere da che parte stare e che al momento sono quasi tutti con lei e fanno
la differenza fra lei e Sanders, potrebbero cambiare bandiera.
Secondo Shoen,
non è neppure detto che un tracollo della ex first lady vada a vantaggio del
senatore del Vermont, poiché nel partito democratico ci sarebbe una corrente
crescente che vorrebbe puntare su un terzo candidato come l'attuale segretario
di stato John Kerry, o ancor più sul vice-presidente Joe Biden. E quest'ultimo
potrebbe attirare i sostenitori più liberal facendo ticket con la progressista
Elizabeth Warren, senatrice del Massachusetts. (gp)
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