Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 15/06/2016 e parzialmente confluito, poi, nell'articolo per Il fatto Quotidiano del 16/06/2016
Nel giorno del compleanno di Donald Trump, che fa 70
anni, i regali sono tutti per Hillary Clinton, che vince le primarie nel
Distretto di Columbia, dove sorge la capitale federale, Washington, vede
allargarsi il suo vantaggio nei sondaggi sull'avversario repubblicano e ha un
incontro positivo, pur se non decisivo, con il senatore Bernie Sanders, che le ha
aspramente conteso la nomination.
Le primarie democratiche a Washington – quelle repubblicane
s’erano già fatte – chiudono la serie di voti apertasi il 1° febbraio con le
assemblee di partito nello Iowa. Le investiture ufficiali dei due candidati
vittoriosi verranno dalle convention di fine luglio a Cleveland – repubblicani –
e Filadelfia – democratici -.
Per la Clinton, le primarie del Distretto di Colombia,
dove c’è una forte presenza nera e dove pesa l’establishment democratico, sono
un trionfo: ottiene quasi il 79% contro il 21% di Sanders e consolida il suo
bottino di delegati – aveva già superato la maggioranza assoluta, 2.383 -. Secondo
calcoli dell’Ap ancora provvisori, l’ex first lady ha conquistato sul campo 2.217
delegati e ha 581 super-delegati, cioè esponenti del partito delegati di
diritto, per un totale di 2.798, mentre il senatore del Vermont ha 1.830
delegati e arriva a 1.879 con i super-delegati.
Pur battuto, Sanders non riconosce la sconfitta e non
dà l’endorsement a Hillary, che però giudica “una discussione positiva” il loro
incontro, nella serata di martedì a Washington. I due sono rimasti insieme per
più di un'ora e mezza e hanno anche parlato della "pericolosa minaccia per
la nazione rappresentata da Donald Trump".
La campagna della Clinton riferisce che il confronto
ha toccato "numerosi argomenti", come alcuni cavalli di battaglia di
Sanders, l'aumento dei salari e la riduzione dei costi per andare all'università.
Ed è stato convenuto di continuare a lavorare su un’agenda condivisa. Il
senatore, però, non si ritira e intende però battersi sino alla convention di
Filadelfia per la sua agenda, pur assicurando che farà tutto quello che può
perché Trump non arrivi alla Casa Bianca.
Dopo il colloquio con la Clinton, Sanders ha detto: "Il nostro obiettivo dev'essere di non lasciare che i politici, Donald Trump o chiunque altro, ci dividano". Lui vuole battersi “il più tenacemente possibile" per trasformare il partito democratico: "Abbiamo bisogno di maggiori, maggiori cambiamenti". (fonti vv - gp)
Dopo il colloquio con la Clinton, Sanders ha detto: "Il nostro obiettivo dev'essere di non lasciare che i politici, Donald Trump o chiunque altro, ci dividano". Lui vuole battersi “il più tenacemente possibile" per trasformare il partito democratico: "Abbiamo bisogno di maggiori, maggiori cambiamenti". (fonti vv - gp)
Nessun commento:
Posta un commento