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venerdì 19 luglio 2013

Caso Ablyazov: Kazakhstan-Israele, armi, spie e interessi

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 19/07/2013
Per l’Italia, Israele e Kazakhstan hanno un punto in comune: sono buoni clienti in fatto di armi, come risulta dal rapporto della Presidenza del Consiglio sull’export militare (fonte: UniMondo). Nel 2012, le autorizzazioni all’export raggiungono i 2.725.556.508 euro, le consegne sfiorano i tre miliardi. Israele guida la classifica con acquisti per quasi 473 milioni; il Kazakhstan è fuori dalla ‘top ten’, ma compra in Italia fucili d’assalto e pistole Beretta, oltre a 40 lanciagranate cal. 40mm con 1000 granate. Il regime di Nazarbayev acquista pure armi direttamente in Israele: ad esempio, un sistema di artiglieria del valore di 192 milioni di dollari. La pista israeliana nel ‘caso Ablyazov’ si spiega: l’agenzia Sira investigazioni di Ro­ma ebbe dall’israeliano Amir Forlit della Gadot information services, con sede a Tel Aviv, il compito di individuare il dissidente a Casal Palocco. S’ignora se la Gadot cercasse Ablyazov per conto proprio, o per conto terzi. Ma il Kazakhstan, paese musulmano, ha una politica estera pragmatica: buon vicinato con la Russia, intese con Usa e Cina, accordi militari con Mosca e Washington. E Israele cerca ‘amici’ fra i Paesi musulmani non arabi: incrinatosi il rapporto con la Turchia, guarda all’Asia centrale.

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