C’è tutto un
fervore di preparativi, intorno all’ingorgo istituzionale europeo 2014, in cui
l’Italia avrà un ruolo da protagonista,
dovendo gestire la presidenza di turno del Consiglio dei Ministri dell’Ue nel
secondo semestre. Il lavoro preparatorio, che ha fin qui impegnato il Movimento
europeo, organizzazioni europeiste e ‘think tanks’ di relazioni internazionali,
è ormai iniziato anche a livello politico e governativo. Ma c’è il rischio che il
percorso italiano si complichi, se dovessero esserci, com’è possibile, in primavera
elezioni politiche anticipate.
Nella primavera
2014, si faranno, a fine maggio, in anticipo rispetto alla consueta scadenza
d’inizio giugno, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, dove la
preoccupazione su scala europea è quello di una partecipazione bassa e
disillusa.
Alle elezioni, i
principali partiti europei dovrebbero presentarsi avendo scelto un proprio
candidato alla presidenza della Commissione europea, il cui mandato scade a
fine 2014. E’ solo un’ipotesi, che ha però acquisito forza nelle ultime
settimane.
Il nuovo
presidente dell’Esecutivo comunitario dovrebbe essere designato dal Consiglio
europeo e ottenere l’investitura del Parlamento europeo tra giugno e luglio. Il
semestre di presidenza italiana coinciderà con la scelta dei membri della
Commissione e con il rinnovo degli incarichi di presidente del Consiglio
europeo e di ‘ministro degli esteri’ dell’Ue.
La presidenza
italiana dovrebbe inoltre dare una spinta e lasciare un’impronta sulle
prospettive dell’Unione, decidendo come impostare il dibattito sull’approfondimento
dell’integrazione
Il Cime sta
conducendo un progetto ‘Officina 2014: l’Italia in Europa’, che di volta in
volta esamina i dossier relativi alle varie formazioni del Consiglio dei Ministri
dell’Ue, e ha recentemente organizzato un dibattito su ‘quale legge elettorale
per un Parlamento europeo più vicino ai cittadini’. Giovedì 4 luglio c’è poi
stato un seminario a porte chiuse con la partecipazione di Fabrizio Barca per
raccogliere stimoli e riflessioni sulle prospettive istituzionali
dell’integrazione europea ed anche sul coinvolgimento dell’Italia in esse.
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