Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 03/07/2013
Al decimo giorno di
soggiorno obbligato nell’area transiti dell’aeroporto Sheremetyevo, il caso
Snowden diventa un caso italiano. Nella raffica di richieste d’asilo che la
talpa del Datagate spedisce a 21 Paesi, un fax arriva pure alla Farnesina. Che
s’affretta a rilevarne un’anomalia, perché
- spiega - la procedura prevede che il richiedente si trovi sul
territorio del Paese cui si rivolge. Il che rende formalmente nulli tutti i
passi di Snowden, perché lui è in una sorta di limbo extra-territoriale.
Messi in chiaro i
difetti di procedura, la Farnesina dice che il governo ''sta valutando la situazione
e si pronuncerà molto presto”, entro oggi, dopo un rapporto del ministro degli
esteri Emma Bonino alle commissioni Esteri di Camera e Senato. Il presidente
del Copasir Giacomo Stucchi esclude passaggi di informazione dall’Italia agli
Usa ed è convinto che “la domanda di Snowden difficilmente verrà accolta”,
mentre il ministro della difesa Mauro evidenzia qualche divisione
nell’Esecutivo con una forte censura agli Stati Uniti.
Ma l’M5S mette i bastoni
fra le ruote e annuncia una mozione per concedere l’asilo a Snowden, impegnando
il governo ad accettare “la richiesta inoltrata dall’Ambasciata di Russia in
Italia”. I deputati ‘5 Stelle’ vogliono “esprimere solidarietà non solo formale
a un personaggio che, come Assange, rischiando pesanti ripercussioni a livello
penale, ha preferito rivelare inquietanti scenari sull’uso che gli Usa fanno di
Internet”.
Al Parlamento europeo in sessione plenaria, vanno in scena ira e
indignazione, ma pure ipocrisia e autolesionismo, dopo le affermazioni di
Snowden, secondo cui gli Stati Uniti avrebbero spiato anche l'Unione
europea e le ambasciate di alcuni dei 28. Una risoluzione sul tema andrà al
voto domani. Intanto, la commissione Libertà civili dell’Assemblea istituisce
un gruppo d'inchiesta.
L'idea di fare slittare le
trattative sulla creazione di un'area di libero scambio transatlantica trova
l'appoggio dei gruppi politici parlamentari europei. ''L'Unione europea non è
il nemico", afferma il presidente del Parlamento Schulz, che parla d’un
"colpo alla fiducia delle relazioni Ue-Usa". L’eurodeputato italiano Andrea Zanoni sporge una
denuncia al tribunale di Treviso, denunciando ''i responsabili'' – da
individuare - delle intercettazioni ed invitando Obama a Strasburgo per
''rendere conto di quello che viene imputato ai servizi segreti americani''.
Mentre a Strasburgo si discute, a Mosca Snowden rinuncia
a insistere per l’asilo in Russia, dopo che Putin aveva condizionato l’esame della
richiesta all’abbandono di ogni attività contro gli Usa, e fa la conta dei no: Germania,
Olanda, Polonia, India, Brasile, gli rifiutano l’asilo; Austria, Finlandia,
Norvegia e Spagna, come l’Italia, confermano la ricezione della domanda, ma ne
rilevano le carenze formali.
Francia e Svizzera negano di averla ricevuta.
Fra i sì ancora possibili, restano il Venezuela,
che però non si espone, l’Ecuador, che non si chiama del tutto fuori, ma
nicchia, e la Bolivia, che è l’unica a farsi avanti. In una dichiarazione sul
sito di Wikileaks, Snowden accusa Obama di “esercitare pressioni –tramite il
vice Biden - sui leader dei Paesi” che potrebbero ospitarlo. E dire che gli
Stati Uniti lo accoglierebbero a braccia aperte e gli spalancherebbero, oltre
alle frontiere, le patrie galere.
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