Scritto per EurActiv lo 07/02/2014
Un euro speso nella prevenzione dei disastri nazionali ne fa risparmiare tra i 4 e i 7 per i soccorsi dopo un disastro; e salva vite umane. Kristalina Georgieva, commissaria europea alle risposte d’emergenza, oltre che alla cooperazione internazionale e agli aiuti umanitari, denuncia gli sprechi e i guasti, umani ed economici, provocati dall’incuria per il territorio in Italia (e altrove in Europa).
Un euro speso nella prevenzione dei disastri nazionali ne fa risparmiare tra i 4 e i 7 per i soccorsi dopo un disastro; e salva vite umane. Kristalina Georgieva, commissaria europea alle risposte d’emergenza, oltre che alla cooperazione internazionale e agli aiuti umanitari, denuncia gli sprechi e i guasti, umani ed economici, provocati dall’incuria per il territorio in Italia (e altrove in Europa).
EurActiv.it l’ha intervistata, mentre l’Italia affronta una fase di maltempo e disag . La protezione civile europea si mobilita per venire in aiuto delle zone d'Italia colpite?, o l'entità dei fenomeni e dei danni non giustifica un intervento europeo?
Il Centro di coordinamento delle risposte d’emergenza della Commissione è in costante contatto con le autorità italiane della protezione civile e segue da vicino l’evolvere della situazione. Finora, l’Italia non ha fatto richiesta di assistenza tramite il meccanismo di protezione civile dell’Ue per il maltempo di questi giorni. Per quanto ne sappiamo noi, l’Italia è in grado di fronteggiare gli effetti del maltempo utilizzando gli strumenti nazionali.
Il meccanismo Ue può essere attivato previa richiesta di assistenza da parte di un paese colpito da un disastro naturale. Quando un Paese stima che la scala dell’emergenza eccede le sue capacità di risposta nazionale può fare scattare il meccanismo Ue di protezione civile e ricevere sostegno da mezzi o squadre della protezione civile degli altri Paesi.
L'Italia, e l'Europa, sono vittime, con intensità frequente e crescente, di inondazioni, frane, devastazioni da maltempo. La risposta deve essere affidata alla protezione civile?, o va piuttosto cercata nella prevenzione?; e l'Italia è più vittima, o più colpevole?
Dal 2007, oltre 75 progetti di prevenzione e di preparazione sono stati co-finanziati dall’Ue, facendo in particolare attenzione ad aree in cui un approccio europeo comune è più efficace di approcci nazionali separati. Questi progetti contribuiscono a una migliore prevenzione dei disastri e a una riduzione dei rischi grazie ad attività diverse, come esercitazioni, studi, iniziative di consapevolezza pubbliche, e lo sviluppo di nuovi strumenti, come sistemi di previsione del tempo e di allerta anticipata.
Inoltre, la nuova legislatura sulla protezione civile Ue, adottata nel dicembre scorso, richiederà agli Stati membri di condividere una sintesi delle valutazioni del rischio e di ridefinire i piani di gestione dei rischi. Per essere meglio preparati a fronteggiare le calamità, ci saranno più occasioni d’addestramento per il personale della protezione civile che operi al di fuori del proprio paese, test più frequenti delle capacità di risposta della protezione civile, più scambi fra Paesi vicini di esperti della protezione civile e della prevenzione.
Riassetto del territorio contro cementificazione, prevenzione dei disastri contro interventi d'emergenza, non può essere questo il tema di un 'new deal' europeo, investimenti pubblici, lavoro, futuro migliore, che tiri fuori l'Ue dalla crisi e le restituisca la fiducia dei cittadini?
Come ho già accennato, la Commissione ha un approccio integrato alla gestione dei disastri, che comprende la prevenzione, la preparazione e la risposta.
Oltre al lavoro di prevenzione nella protezione civile, l’Ue ha sviluppato, nel corso degli anni, diversi strumenti legislativi e finanziari per sostenere e complementare le iniziative prese dagli Stati per la prevenzione dei disastri. Vi sono così elementi di legislazione che riguardano le inondazioni e gli incidenti industriali. Nell’ambito della politica di coesione, 5,8 miliardi di euro sono stati direttamente destinati a misure di prevenzione dei rischi nel periodo 2007-2013.
Sostegno finanziario ad azioni di prevenzione può, inoltre, essere fornito da altri strumenti Ue, come il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, il programma LIFE+, il programma per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il programma quadro per la ricerca.
La sostenibilità è al cuore dell’agenda dell’Ue, ha le sue radici nella strategia dell’Ue per la crescita (Europa2020) e si ritrova in tutte le politiche Ue.
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