Nuova raffica di sondaggi concordi: Nbc e Marist, come Abc e Washington Post e pure Cnn e Orc, indicano favoriti i repubblicani nella corsa al Senato, che il 4 novembre potrebbe così passare all’opposizione. Contro i democratici, continua a pesare l’insoddisfazione degli elettori rispetto al presidente Barack Obama: sei americani su 10 dicono di non fidarsi dell’attuale Amministrazione, sette su 10 sono ‘irritati’ dalla gestione dell’Unione, il 53% disapprova l’operato della Casa Bianca. Il rilevamento Nbc e Marist è stato effettuato in sei Stati i cui seggi in palio al Senato potrebbero risultare decisivi: Arkansas, Colorado, Iowa, Kansas, Nord Carolina e Sud Dakota. Ovunque, i repubblicani possono vincere. Ma, va detto, nessuna partita è chiusa, tranne, forse, quella del South Dakota, dove il repubblicano Mike Rounds ha un vantaggio a doppia cifra sul rivale democratico Rick Weiland. In Arkansas, Colorado e Iowa, i candidati repubblicani sono leggermente in vantaggio, in North Carolina i due contendenti sono praticamente pari.
Repubblicani: nomination, Bob Dole chiede a Mitt Romney di ripresentarsi
Bob Dole, 91 anni, candidato repubblicano alle presidenziali 1996 –nettamente sconfitto da Bill Clinton-, ex leader della maggioranza al Senato proprio durante l’Amministrazione Clinton, reduce della Seconda Guerra Mondiale, chiede a Mitt Romney di scendere di nuovo in campo per la nomination repubblicana alle presidenziali 2016. Nel 2012, Romney, un mormone, organizzatore dei Giochi invernali di Salt Lake City nel 2002, poi governatore del Massachusetts, fu il candidato repubblicano alla Casa Bianca, battuto da Obama. Dole parlava a un comizio del senatore del Kansas Pat Roberts., in vista del voto di mid-term di martedì prossimo. "Voglio che Mitt corra di nuovo", ha detto. Interpellato sulla sortita di Dole, Romney se l’è cavata con una battuta: "Non sai mai quello che sta per dire un novantenne. O no?". Per il 2016, i repubblicani non hanno un battistrada nella corsa alla nomination. E’ però raro che un candidato battuto venga riproposto, anche se vi sono precedenti: Adlai Stevenson, candidato democratico nel 1952 e nel 1956, sempre battuto dal generale Eisenhower; e Richard Nixon, battuto da Kennedy nel 1960, ma eletto poi presidente nel 1968.
Mid-term: Ebola, il fattore paura può pesare sul voto
Il 54% degli americani ritiene che l'Amministrazione Obama stia facendo "un buon lavoro" nella gestione dell'emergenza Ebola e sette su 10 sono fiduciosi che le autorità federali riusciranno a fermare l'epidemia (o, almeno, ad evitare che si propaghi nell’Unione). E' quando emerge da un sondaggio della Cnn/Orc pubblicato sul sito dell'emittente: il risultato colpisce particolarmente perché la popolarità del presidente è appena al 45%. Il fattore Ebola, dunque, e la pausa connessa potrebbe giovare più che nuocere ai democratici. Gli americani sembrano preparati al fatto che ci saranno nuovi casi di contagio negli Stati Uniti, otto su 10 danno per scontato che ciò accadrà presto, nelle prossime settimane. Nonostante le polemiche sulle restrizioni imposte da diversi Stati al personale medico di rientro dall'Africa occidentale, pochi reclamano un giro di vite sugli ingressi negli Usa: appena tre americani su 10 sono favorevoli a proibire l'ingresso agli stranieri provenienti dai Paesi colpiti dall'ebola e solo due su dieci lo impedirebbero ai propri connazionali.
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