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venerdì 24 ottobre 2014

Vertice: ‘finanziarie’ e conguagli, baruffe e (quasi) accordi

Scritto per EurActiv.it il 24/10, su dispacci d'agenzia
Movimentato dalle baruffe tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Commissione europea, e dalla richiesta di conguagli dopo gli adeguamenti del Pil all’economia sommersa, il Consiglio europeo s’è oggi chiuso a Bruxelles. Un accordo sarebbe vicino sugli aggiustamenti delle ‘finanziarie’ di Italia, Francia e altri Paesi. E il presidente della Banca centrale europea invita i leade a “unire gli sforzi”, come fecero nel 2011/‘12 sventando il collasso dell’euro, per evitare “un ritorno della recessione”
Renzi ha avuto al suo fianco alleati scontati: così, il premier britannico David Cameron ha condiviso la sua denuncia di un’Europa dominata dai burocrati: "Sono d'accordo con ogni singola parola" di Renzi, ha sottolineato Cameron. Il consenso britannico è un’infallibile cartina di tornasole della valenza euro-scettica di qualsiasi discorso.
I lavori chiusi da un ‘Euro Summit’
Energia e clima’, Ebola, crisi internazionali, le prospettive economiche: questi i temi del Vertice che ha segnato il passaggio delle consegne, a Bruxelles ai vertici delle istituzioni comunitarie: è stato l’ultimo impegno di questo livello per i presidenti del Consiglio europeo Herman Van Rompuy (al 41o summit) e della Commissione europea Manuel Barroso (al 71o) e per l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea Catherine Ashton. Dal 1° novembre, i tre saranno rispettivamente sostituiti da Donald Tusk, Jean-Claude Juncker e Federica Mogherini.
Il Consiglio europeo s’è concluso nel primo pomeriggio. Subito dopo, s’è riunito il cosiddetto ‘Euro Summit’, formato dai leader dei Paesi dell’euro -18-, più la Lituania che entrerà nella moneta unica l’anno prossimo.
Al termine, la consueta litania di scontata soddisfazione per gli accordi raggiunti e quelli (quasi) fatti. La cancelliera Angela Merkel ringrazia Draghi per il suo intervento. Il premier Renzi parla di discussione “tosta e accesa”: L’Italia rispetta tutti, ma non prende ordini, dice, riprendendo il filo del discorso di ieri; la burocrazia rischia di distruggere l’Europa, persino Adenauer e De Gasperi diventerebbero euro-scettici vedendo questa deriva.
Da Roma, suonano sostegno a Renzi le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “L’Europa non è un mostro che impone leggi inapplicabili: è uno strumento di straordinari avanzamenti e progressi. Ma ora basta austerity”.
Draghi, unire gli sforzi contro i rischi di recessione
Il presidente della Bce ha chiesto ai leader della zona euro di unire gli sforzi per evitare un "ritorno alla recessione". Secondo un portavoce, Draghi ha detto: "Nel 2011/’12, abbiamo evitato il collasso dell'euro con uno sforzo comune. Ora, il nostro sforzo deve essere quello di unire ancora le forze per evitare una ricaduta nella recessione".
Draghi non ha parlato di deflazione, ma ha detto che sarebbe preoccupante se una prolungata bassa inflazione portasse a un secondo round di effetti sui salari e sui prezzi. Il presidente ha ribadito che la Bce è pronta ad usare "ulteriori misure straordinarie se necessario"; e ha affermato che i paesi che dispongono di spazio di manovra nel bilancio dovrebbero “considerare la possibilità” di stimolare la domanda –una tesi poi ripresa da Barroso-.
Per Draghi, le regole di bilancio dell’Ue devono fungere da ancoraggio per la politica. E i governi devono presentare agende nazionali per le riforme strutturali in vista del Vertice di dicembre.
Renzi, l’Ue cresca come gli Usa
Nel suo intervento nella sessione dedicata alla situazione economica, il premier Renzi ha avvertito che la crisi è più profonda di quel che si dice e che l'austerità sta minacciando la ripresa. Ai partner Renzi ha spiegato che il suo governo sta facendo le riforme e gli aggiustamenti di bilancio non perché lo chiede la Commissione ma perché è giusto per l'Italia.
L'Ue, però, deve capire che bisogna crescere: gli Stati Uniti, per esempio, hanno fatto una politica di investimenti che ha fatto svoltare la loro economia. E di fronte “ai milioni di persone che protestano contro le riforme”, “serve un ripensamento della politica economica: non badare solo ai decimali dei parametri, ma tenere anche conto delle condizioni eccezionali dell'economia”.
Discussione sui conguagli animata, il giallo dell' 'arma letale'
Vivace la discussione sui contributi aggiuntivi che alcuni Paesi, fra cui l’Italia, dovrebbero versare al bilancio Ue dopo il ricalcolo del Pil secondo i nuovi criteri Eurostat (che tengono conto dell'economia sommersa). Per il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, la richiesta all’Italia di 340 milioni di euro per il periodo pregresso non è ancora definitiva.
Ci saranno valutazioni, in ambito Ecofin. Il tema è stato affrontato dai leader nella sessione dedicata alle questioni economiche: Cameron, il cui paese dovrebbe versare oltre 2,125 miliardi di euro, usa toni animati e chiede alla presidenza italiana di indire una riunione straordinaria del Consiglio Ecofin.
Il premier britannico tira in causa il collega italiano. "Quando queste cifre sono state presentate - dice ai giornalisti -, Renzi ha detto che questo non è un numero, ma un'arma letale. Sono d'accordo con lui". Renzi, però, smentisce d’avere mai pronunciato quell’espressione: una traduzione colorita, forse.

Sul chi vive è pure il premier olandese Mark Rutte, mentre Germania e Francia, che beneficiano del ricalcolo, rispettivamente per 779 e 1020 milioni, difendono il principio dell'applicazione delle regole.

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