Scritto per EurActiv.it il 24/10, su dispacci d'agenzia
Movimentato dalle baruffe tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la
Commissione europea, e dalla richiesta di conguagli dopo gli adeguamenti del
Pil all’economia sommersa, il Consiglio europeo s’è oggi chiuso a Bruxelles. Un
accordo sarebbe vicino sugli aggiustamenti delle ‘finanziarie’ di Italia,
Francia e altri Paesi. E il presidente della Banca centrale europea invita i
leade a “unire gli sforzi”, come fecero nel 2011/‘12 sventando il collasso
dell’euro, per evitare “un ritorno della recessione”
Renzi ha avuto al suo fianco alleati
scontati: così, il premier britannico David Cameron ha condiviso la sua
denuncia di un’Europa dominata dai burocrati: "Sono d'accordo con ogni
singola parola" di Renzi, ha sottolineato Cameron. Il consenso britannico
è un’infallibile cartina di tornasole della valenza euro-scettica di qualsiasi
discorso.
I lavori chiusi da un ‘Euro Summit’
Energia e clima’, Ebola, crisi internazionali, le prospettive economiche:
questi i temi del Vertice che ha segnato il passaggio delle consegne, a
Bruxelles ai vertici delle istituzioni comunitarie: è stato l’ultimo impegno di
questo livello per i presidenti del Consiglio europeo Herman Van Rompuy (al 41o summit) e della
Commissione europea Manuel Barroso (al 71o) e per l’Alto Rappresentante per la politica
estera e di sicurezza europea Catherine Ashton. Dal 1° novembre, i tre saranno
rispettivamente sostituiti da Donald Tusk, Jean-Claude Juncker e Federica
Mogherini.
Il Consiglio europeo s’è concluso nel
primo pomeriggio. Subito dopo, s’è riunito il cosiddetto ‘Euro Summit’, formato
dai leader dei Paesi dell’euro -18-, più la Lituania che entrerà nella moneta
unica l’anno prossimo.
Al termine, la consueta litania di
scontata soddisfazione per gli accordi raggiunti e quelli (quasi) fatti. La
cancelliera Angela Merkel ringrazia Draghi per il suo intervento. Il premier
Renzi parla di discussione “tosta e accesa”: L’Italia rispetta tutti, ma non
prende ordini, dice, riprendendo il filo del discorso di ieri; la burocrazia
rischia di distruggere l’Europa, persino Adenauer e De Gasperi diventerebbero
euro-scettici vedendo questa deriva.
Da Roma, suonano sostegno a Renzi le
parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “L’Europa non è un
mostro che impone leggi inapplicabili: è uno strumento di straordinari
avanzamenti e progressi. Ma ora basta austerity”.
Draghi,
unire gli sforzi contro i rischi di recessione
Il
presidente della Bce ha chiesto ai leader della zona euro di unire gli sforzi per
evitare un "ritorno alla recessione". Secondo un portavoce, Draghi ha
detto: "Nel 2011/’12, abbiamo evitato il collasso dell'euro con uno sforzo
comune. Ora, il nostro sforzo deve essere quello di unire ancora le forze per
evitare una ricaduta nella recessione".
Draghi non
ha parlato di deflazione, ma ha detto che sarebbe preoccupante se una
prolungata bassa inflazione portasse a un secondo round di effetti sui salari e
sui prezzi. Il presidente ha ribadito che la Bce è pronta ad usare
"ulteriori misure straordinarie se necessario"; e ha affermato che i
paesi che dispongono di spazio di manovra nel bilancio dovrebbero “considerare
la possibilità” di stimolare la domanda –una tesi poi ripresa da Barroso-.
Per Draghi,
le regole di bilancio dell’Ue devono fungere da ancoraggio per la politica. E i
governi devono presentare agende nazionali per le riforme strutturali in vista
del Vertice di dicembre.
Renzi, l’Ue cresca come gli Usa
Nel suo intervento nella sessione dedicata alla situazione economica, il
premier Renzi ha avvertito che la crisi è più profonda di quel che si
dice e che l'austerità sta minacciando la ripresa. Ai partner Renzi ha spiegato
che il suo governo sta facendo le riforme e gli aggiustamenti di bilancio non
perché lo chiede la Commissione ma perché è giusto per l'Italia.
L'Ue, però, deve capire che bisogna crescere: gli Stati Uniti, per
esempio, hanno fatto una politica di investimenti che ha fatto svoltare la loro
economia. E di fronte “ai milioni di persone che protestano contro le riforme”,
“serve un ripensamento della politica economica: non badare solo ai decimali
dei parametri, ma tenere anche conto delle condizioni eccezionali dell'economia”.
Discussione
sui conguagli animata, il giallo dell' 'arma letale'
Vivace la discussione sui contributi
aggiuntivi che alcuni Paesi, fra cui l’Italia, dovrebbero versare al bilancio
Ue dopo il ricalcolo del Pil secondo i nuovi criteri Eurostat (che tengono
conto dell'economia sommersa). Per il sottosegretario agli Affari europei
Sandro Gozi, la richiesta all’Italia di 340 milioni di euro per il periodo pregresso
non è ancora definitiva.
Ci saranno valutazioni, in ambito
Ecofin. Il tema è stato affrontato dai leader nella sessione dedicata alle
questioni economiche: Cameron, il cui paese dovrebbe versare oltre 2,125
miliardi di euro, usa toni animati e chiede alla presidenza italiana di indire
una riunione straordinaria del Consiglio Ecofin.
Il premier britannico tira in causa il collega italiano. "Quando queste cifre
sono state presentate - dice ai giornalisti -, Renzi ha detto che questo non è
un numero, ma un'arma letale. Sono d'accordo con lui". Renzi, però,
smentisce d’avere mai pronunciato quell’espressione: una traduzione colorita,
forse.
Sul chi vive è pure il premier olandese Mark Rutte, mentre Germania e Francia, che beneficiano del ricalcolo, rispettivamente per 779 e 1020 milioni, difendono il principio dell'applicazione delle regole.
Sul chi vive è pure il premier olandese Mark Rutte, mentre Germania e Francia, che beneficiano del ricalcolo, rispettivamente per 779 e 1020 milioni, difendono il principio dell'applicazione delle regole.
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