Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu il 28/12/2014
2014/12/28 - Il 31 dicembre, in Afghanistan, terminerà, dopo 14 anni, la missione dell’Isaf:
d’ora in poi, la Nato farà solo addestramento. Finisce, dunque, l'operazione
'Enduring Freedom', ma inizia il 1° gennaio l'operazione 'Resolute Support': per
i circa 9.800 soldati Usa che resteranno sul territorio afghano, cambia poco.
Il presidente Barack Obama li ha infatti autorizzati a missioni di combattimento,
almeno per un altro anno, nel tentativo di evitare l’errore fatto in Iraq: ‘tutti
a casa’ a fine 201, con il Paese sprofondato nel caos e nella violenza e, ben
presto, le milizie del Califfato –quasi- al potere. Nel 2015 le forze Usa rimaste
in Afghanistan potranno, dunque, ancora attaccare i talebani o altri gruppi che
minaccino militari o civili americani o il governo afghano, e utilizzare contro
di loro i caccia F-16, i bombardieri B-1B e i droni Predator e Reaper. Invece,
l'Isaf, la International Security Assistance Force della Nato che da sempre affianca
le forze di Kabul nella lotta contro i talebani, smantella. Il suo comandante,
il generale Usa John Campbell, ha avuto toni retorici, durante una cerimonia
blindata a Kabul: "Abbiamo portato il popolo afghano fuori dal buio della
disperazione e gli abbiamo dato speranze per il futuro e … abbiamo reso i
nostri Paesi più sicuri”". Ma l’evento d’addio era stato tenuto segreto
fino all'ultimo per evitare attentati: un segno dell’insicurezza che persiste
nel Paese. Il 1° gennaio, la missione dell'Isaf, che ha subito 3.485 perdite
dal 2001, fra cui una quarantina d’italiani, sarà rimpiazzata da una missione ‘d’addestramento
e supporto’, mentre la responsabilità della sicurezza passerà ai 350.000 uomini
dell'esercito afghano. L’instabilità afghana è attestata dal fatto che le
vittime civili, per lo più causate da attacchi talebani -10 mila solo a
novembre-, sono aumentate del 19% nel 2014, quelle tra gli uomini della polizia
e dell'esercito sono state 4.600. Anche sul fronte politico è caos:
l'Afghanistan non ha un governo da tre mesi e ci sono minacce di impeachment
per il nuovo presidente Ashraf Ghani e il premier Abdullah Abdullah che non
hanno completato l’iter parlamentare per il nuovo esecutivo di unità nazionale. L'Italia è ancora presente in
Afghanistan con 1.411 soldati, dislocati principalmente nella base di Herat e a
Kabul, che nei prossimi mesi saranno gradualmente ritirati. (AFP/AGI-gp)
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