Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu il 24/12/2014
NordCorea: Obama la spunta,
Sony fa uscire 'The Interview' a Natale
2014/12/24 - Un altro successo di
fine anno per il presidente Usa Barack Obama, con la decisione della Sony d’autorizzare
la proiezione del film 'The Interview' a partire da Natale. La Casa Bianca
commenta positivamente il contrordine sulla diffusione della pellicola, una
satira sul leader nordcoreano Kim Jong-un, inizialmente cancellata dopo un cyber-attacco
intimidatorio contro la Sony. L'uscita avverrà solo nelle sale che chiedono di
proiettare il film, che narra un complotto della Cia –fittizio- per assassinare
Kim. Molto soddisfatto anche il protagonista e co-regista Seth Rogen: "Il
popolo ha parlato! La libertà ha prevalso! Sony non s’è arresa", esulta su
Twitter. La notizia è stata data dall'amministratore delegato della Sony Picture,
Michael Lynton, senza specificare in quante sale la pellicola sarà proiettata.
Cinema di Atlanta, Austin, Dallas e Houston hanno annunciato sui social media
che daranno il film, la cui uscita era stata inizialmente cancellata dalla Sony
dopo l'attacco informatico attribuito ad hacker del governo nordcoreano. Una
decisione che il presidente Obama aveva definito "sbagliata" perché
gli Stati Uniti "non si lasciano intimidire". Intellettuali, politici
e distributori si sono uniti all'appello del presidente affinché 'The Interview'
venisse proiettato ed era stata pure lanciata una petizione per l'uscita del
film voluta dalle case di distribuzione indipendenti. Il deputato democratico
Brad Sherman ha chiesto a Sony di proiettare 'The Interview' al Congresso
"per dimostrare che il Parlamento americano - ha detto - difende la
libertà di espressione". Secondo una indagine di Cnn/Orc, condotta tra il
18 e il 21 dicembre e diffusa il 23, il 36% degli americani riteneva che la
Sony avesse fatto bene a cancellare l'uscita del film, mentre il 62% pensava
che fosse stato un errore. (AGI-gp)
Repubblicani: ricoverato ex
presidente George Bush, crisi respiratoria
2014/12/24 - E' stato ricoverato in
ospedale in Texas per una crisi respiratoria l'ex presidente statunitense George
H.W. Bush il 41° inquilino della Casa Bianca, padre di George W. Bush, il 43°,
e di Jeb Bush, che aspira a divenire il 45°. Il ricovero è stato annunciato dal
portavoce della famiglia. "Il presidente Bush è stato portato in ambulanza
allo Houston Methodist Hospital per precauzione, dopo aver avuto un problema
respiratorio", ha riferito Jim McGrath, sottolineando che "l'ex
presidente, 90 anni, viene mantenuto in osservazione". George Bush senior
è stato presidente per un solo mandato, dal 1989 al 1993, dopo essere stato
vice di Ronald Reagan per due mandati, dal 1981 al 1989. Prima, fra l’altro,
aveva guidato la Cia ed era stato ambasciatore a Pechino. Durante la sua
presidenza, una coalizione guidata dagli Stati Uniti ed avallata dall’Onu aveva
cacciato dal Kuwait le truppe irachene che l’avevano invaso: popolarissimo dopo
quel successo, Bush aveva però pagato nelle elezioni del 1992 la flessione dell’economia,
finendo sconfitto dal suo sfidante Bill Clinton. (gp)
Economia: Usa, corre Pil +5%
al top da 11 anni
2014/12/24 - Nel terzo trimestre il Pil Usa accelera e viene rivisto al rialzo, passando dal +3,9% della seconda lettura al +5% delle terza e finale lettura, il top da 11 anni. Il dato è migliore delle attese degli analisti, che si aspettavano una correzione al rialzo al 4,3%, dopo il +4,6% del secondo trimestre e il -2,1% dei primi tre mesi. La revisione del Pil indica che "l'economia è cresciuta al tasso più veloce da oltre un decennio", sottolinea la Casa Bianca, per la quale il 2014 è stato un "anno di svolta" per gli Stati Uniti, anche se "c'è ancora molto da fare per consentire a tutti gli americani di condividere la ripresa". Ad accendere il motore dell'economia Usa nel terzo trimestre sono stati in particolare i consumi, che valgono i due terzi del Pil e che sono stati rivisti al rialzo a +3,2% dal +2,2% della seconda lettura. Bene anche gli investimenti delle imprese, cresciuti dell'8,9% rispettop all'iniziale +7,1%, mentre l'export è salito del 4,9% e le scorte sono cresciute da 79 a 82 miliardi di dollari, un livello elevato, che potrebbe indurre le aziende a frenare la produzione nei prossimi trimestri. La sorprendente impennata del Pil Usa ha contagiato i mercati, a partire dalle borse. A Wall Street il Dow Jones è salito per la prima volta nella sua storia oltre i 18 mila punti. Sul mercato valutario, l'impennata del Pil Usa ha spinto al rialzo il dollaro, che ha bruciato l'euro, sceso sotto 1,22 a 1,2164, il minimo da 28 mesi. L'effetto Pil Usa ha inoltre rafforzato il prezzo del petrolio. (AGI-gp)
2014/12/24 - Nel terzo trimestre il Pil Usa accelera e viene rivisto al rialzo, passando dal +3,9% della seconda lettura al +5% delle terza e finale lettura, il top da 11 anni. Il dato è migliore delle attese degli analisti, che si aspettavano una correzione al rialzo al 4,3%, dopo il +4,6% del secondo trimestre e il -2,1% dei primi tre mesi. La revisione del Pil indica che "l'economia è cresciuta al tasso più veloce da oltre un decennio", sottolinea la Casa Bianca, per la quale il 2014 è stato un "anno di svolta" per gli Stati Uniti, anche se "c'è ancora molto da fare per consentire a tutti gli americani di condividere la ripresa". Ad accendere il motore dell'economia Usa nel terzo trimestre sono stati in particolare i consumi, che valgono i due terzi del Pil e che sono stati rivisti al rialzo a +3,2% dal +2,2% della seconda lettura. Bene anche gli investimenti delle imprese, cresciuti dell'8,9% rispettop all'iniziale +7,1%, mentre l'export è salito del 4,9% e le scorte sono cresciute da 79 a 82 miliardi di dollari, un livello elevato, che potrebbe indurre le aziende a frenare la produzione nei prossimi trimestri. La sorprendente impennata del Pil Usa ha contagiato i mercati, a partire dalle borse. A Wall Street il Dow Jones è salito per la prima volta nella sua storia oltre i 18 mila punti. Sul mercato valutario, l'impennata del Pil Usa ha spinto al rialzo il dollaro, che ha bruciato l'euro, sceso sotto 1,22 a 1,2164, il minimo da 28 mesi. L'effetto Pil Usa ha inoltre rafforzato il prezzo del petrolio. (AGI-gp)
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