Scritto per EurActiv.it il 17/12/2014
Rischio di
eutanasia per l’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) New Deal 4 Europe, che
chiede l'avvio di un piano straordinario di investimenti europei per
rilanciare lo sviluppo sostenibile e l'occupazione. L’Ice potrebbe
spegnersi prima del previsto o evolvere verso altre forme di mobilitazione
popolare.
Di fronte
all'afflusso non incoraggiante delle firme, neppure 20 mila rispetto al milione
necessario, a meno di tre mesi dalla conclusione, il 7 marzo, dell’anno concesso
per la raccolta, in una recente riunione del comitato promotore italiano è stata
ventilata l’ipotesi di proporre al comitato europeo, che deve riunirsi a inizio
2015, di chiudere l’iniziativa e di rilanciarla o sotto forma di petizione al
Parlamento europeo o sempre come Ice, ma con una nuova formulazione.
L’ipotesi non
fa però l’unanimità fra i promotori italiani: c’è chi pensa che per decidere il
da farsi bisogna prima attendere comunque la scadenza del 7 marzo.
L’ipotesi
di chiusura e di rilancio di New Deal 4 Europe si basa sul fatto che alcuni
obiettivi sarebbero già stati conseguiti, almeno potenzialmente, con il
cosiddetto ‘piano Juncker’ per la crescita e l’occupazione, che, stanziando 21
miliardi di euro, ne mobiliterebbe oltre 300.
L’Iniziativa dei cittadini
europei è una
proposta di legge che, per essere recepita dalla Commissione europea, deve raccogliere un milione di adesioni di
cittadini di almeno sette paesi Ue entro un anno. Il New Deal europeo prevede, fra l’altro,
di utilizzare la tassa sulle transazioni
finanziarie e una
nuova carbon tax (ovvero una tassa sulle emissioni
inquinanti) a garanzia d’emissioni di titoli di Stato europei, così da ottenere
un investimento annuo di circa 100 miliardi di euro. Soprattutto la carbon tax
avrebbe ottenuto poco sostegno in Germania e in altri Paesi.
L'Ice è sostenuta da un Manifesto i cui
primi firmatari sono grandi personalità europee
(fra cui Michel Albert, Ulrich Beck, don Luigi Ciotti, Daniel Cohn
Bendit, Monica Frassoni, Emilio Gabaglio, Sylvie Goulard, Pascal Lamy, John
Palmer, Romano Prodi, Barbara Spinelli e molti altri).
Èd è
formalmente appoggiata da molte realtà dell'europeismo,
del sindacalismo e della società civile. Del Comitato promotore
italiano fanno parte: Associazione Cattolica dei Lavoratori Italiani
(ACLI); Federazione delle ACLI Internazionali; Associazione Europea degli
Insegnanti (AEDE); Associazione Italiana dei Consigli dei Comuni e delle
Regioni d'Europa (AICCRE); Altramente; Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani (ANCI); Associazione Ricreativa e Culturale Italiana (ARCI);
Network sindacale e di ricerca Attore Sociale Europeo per una
Governance Europea (ASEGE); Centro Einstein di Studi Internazionali
(CESI); Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL); Centro Internazionale
di Formazione Europea (CIFE); Confederazione Italiana Sindacati
Lavoratori (CISL); European Alternatives; Freedom, Legality and Rights in
Europe (FLARE); Libera; Legambiente; Libertà e Giustizia; Movimento
Federalista Europeo (MFE); Movimento Europeo; Unione Italiana del Lavoro (UIL).
Eppure, nonostante questo schieramento apparentemente impressionante di personalità e di sigle, l’impatto dell’Iniziativa, almeno a giudicare dalle firme finora raccolte, è stato modesto. Anche perché non tutte le personalità né tutte le organizzazioni vi si sono davvero impegnate. In questo contesto, con la prospettiva d’un fallimento, ha germogliato l’idea dell’eutanasia.
Eppure, nonostante questo schieramento apparentemente impressionante di personalità e di sigle, l’impatto dell’Iniziativa, almeno a giudicare dalle firme finora raccolte, è stato modesto. Anche perché non tutte le personalità né tutte le organizzazioni vi si sono davvero impegnate. In questo contesto, con la prospettiva d’un fallimento, ha germogliato l’idea dell’eutanasia.
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