Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 07/11/2016 e ripreso da www.GpNewsUsa2016.eu
Io spero che vinca Hillary e ho il terrore che vinca
Trump. Esattamente come la vigilia del referendum sulla Brexit: speravo
vincessero i ‘remain’ e avevo il terrore che vincessero i ‘leave’, com’è ahimè
puntualmente successo.
Attenzione!, però. Io non sono di quelli che spero che
vinca Hillary perché e la meno peggio dei due e che, se fossi americano, la voterei
turandomi il naso; né mi passerebbe neppure per la testa di votare per uno dei
candidati alternativi, il libertario Johnson, che saprà fare crescere una
piantina di marijuana, ma ignora dove si trova Aleppo e non sa citare neppure
il nome di un leader estero, o la verde Stein, che considero alla stregua di un
voto disperso (e già ci sono costati cari, all’Occidente e al Mondo, quelli
dispersi nel 2000 per Nader, che fecero vincere la Florida e la Casa Bianca a Bush
jr).
Io considero Hillary Clinton preparata, esperta,
competente e, come presidente e comandante in capo, affidabile: una secchiona
che studia a casa e fa bene nei compiti in classe. Certo, non ha il carisma
dell’Obama candidato. E ha nei e difetti: è donna di potere; ha aderenze
“cospicue” per usare una citazione che, oltre che al Conte Zio, s’adatta allo
sposo Bill; ha scheletri nell'armadio e opacità in bella mostra; e non è simpatica,
comunicativa, empatica, né ha la battuta che spiazza.
Ma leader con tutte queste doti, e senza competenza ed esperienza, né l’umiltà per studiare dossier e problemi, ce ne siamo già permessi troppi a casa nostra: non possiamo concedercene in America, perché c’è in gioco il Mondo, non solo il nostro benessere. Hillary significa un mandato senza sogni e utopie. Ma Trump, che ha ora l’inerzia a favore, significa sette anni di disgrazie, anche se saranno solo quattro.
Ma leader con tutte queste doti, e senza competenza ed esperienza, né l’umiltà per studiare dossier e problemi, ce ne siamo già permessi troppi a casa nostra: non possiamo concedercene in America, perché c’è in gioco il Mondo, non solo il nostro benessere. Hillary significa un mandato senza sogni e utopie. Ma Trump, che ha ora l’inerzia a favore, significa sette anni di disgrazie, anche se saranno solo quattro.
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