Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/10/2013
“Sufficienti”:
così, Enrico Letta giudica le conclusioni sull'immigrazione del Vertice
dell’Ue. Un 6 un po’ risicato rispetto alle attese, o meglio alle speranze
della vigilia. Perché, oltre le affermazioni di principio neppur troppo
altisonanti, c’è solo un calendario. E la prospettiva d’una vera e propria
politica europea dell’immigrazione si sposta al 2014, quando la presidenza di
turno del Consiglio dei Ministri dell’Ue sarà assicurata, in successione, da
Grecia e Italia, due Paesi della prima linea mediterranea.
Il premier
italiano la mette in positivo: parla d’un “passo avanti”, che non era
“scontato”, per gestire l'emergenza e per affrontare l’immigrazione come
problema “europeo” e non solo italiano, o greco, o maltese. Ma i risultati
diventeranno deficitari, avverte Letta, se non ci saranno “conseguenze
operative”, cioè se alle parole non seguiranno i fatti.
Il Vertice, che una settimana fa, dopo le tragedie nel mare di Lampedusa, pareva avere virato sull'immigrazione rispetto ai percorsi freddi inizialmente previsti dell’innovazione e dell’economia, è stato in extremis ‘dirottato’ dal Datagate, che ha assorbito buona parte di plenaria e bilaterali.
Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy dice che i leader dei 28 hanno convenuto sulla "necessità di un'azione coordinata" e sulla "condivisione delle responsabilità". Per il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, "bisogna agire subito: il problema non è nuovo, ma ora è urgente".
Il Vertice, che una settimana fa, dopo le tragedie nel mare di Lampedusa, pareva avere virato sull'immigrazione rispetto ai percorsi freddi inizialmente previsti dell’innovazione e dell’economia, è stato in extremis ‘dirottato’ dal Datagate, che ha assorbito buona parte di plenaria e bilaterali.
Il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy dice che i leader dei 28 hanno convenuto sulla "necessità di un'azione coordinata" e sulla "condivisione delle responsabilità". Per il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, "bisogna agire subito: il problema non è nuovo, ma ora è urgente".
Una task force
costituita ad hoc dovrà presentare proposte al Consiglio del 19 e 20 dicembre,
dando una "risposta su quattro fronti": ricerca e salvataggio in
mare; aiuto ai Paesi alle frontiere; rapporti con i Paesi d'origine dei
migranti; e lotta al crimine organizzato e alla tratta di esseri umani. Entro
giugno 2014, le conclusioni operative del prossimo Vertice dovranno essere
applicate. E, allora, si dovrebbero pure ridefinire le regole d’asilo.
Il rafforzamento
di Frontex, lo strumento dell’Ue per controllare le frontiere, e il lancio
d’Eurosur restano, per ora, indicazioni di massima: mancano i soldi per azioni
concrete immediate, malgrado qualche gesto di buona volontà (l’Olanda darà
aerei a Frontex). Così, provvede ‘Mare Nostrum’, l’operazione autarchica
italiana che ieri ha soccorso 800 immigrati nel Canale di Sicilia.
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