Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 09/10/2013
L’Europa
ha un piano che renda più sicuro il Mediterraneo, per i disperati che
l’affrontano in fuga dalla guerra e dalla miseria. E il ministro dell’Interno
Alfano lascia la riunione del Consiglio dei Ministri dell’Ue, a Lussemburgo,
con la sensazione che “l’Unione ora ci ascolta”. Per prima cosa, viene a vedere
come stanno le cose a Lampedusa: oggi, sull’isola, il presidente della
Commissione Barroso e la responsabile degli Interni Malmstroem, insieme al
premier Letta e allo stesso Alfano, visiteranno le strutture d’accoglienza.
“Voglio
vedere con i miei occhi”, dice la commissaria svedese. Ieri, la tragedia di
Lampedusa è stata l’argomento principale: c’è consenso sulla necessità di creare
"una grande operazione Frontex di salvataggio sicuro", che coinvolga
tutti i Paesi Ue del Mediterraneo, "da Cipro alla Spagna" e che
consenta di prevenire le sciagure in mare.
Il presidente
di turno del Consiglio, il lituano Barakauskas, è “sotto shock” dopo il
rapporto Alfano: ''Serve maggior cooperazione nel Mediterraneo e un approccio
globale all'immigrazione''.
L’ampliamento
di Frontex, che già esiste, è una proposta della Commissione: deve essere
elaborata e discussa. C’è bisogno di risorse e strumenti: la volontà di fare e
in fretta pare esserci, ma i tempi dell’Unione non sono mai brevi.
La questione della Bossi-Fini resta
fuori dalla riunione di Lussemburgo, “è problema interno”. E resta sullo sfondo
l’ipotesi di modificare gli accordi sulle modalità di richiesta d’asilo nell’Unione:
l’Italia lo chiede; altri Paesi, che accolgono ogni anno molti più profughi dell’Italia,
nicchiano. Si sapeva che Lussemburgo non sarebbe stata la sede giusta per
questa discussione. L’Italia vuole portare il problema al Vertice europeo del 24
e 25 ottobre, a Bruxelles; e la
Francia potrebbe spalleggiarla.
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