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martedì 29 ottobre 2013

Italia/Ue: lezione d’Europa a Bologna

Scritto per EurActiv il 29/10/2013

Lezione d’Europa all'Università di Bologna: docente il professor Andrea Renda. Ad ascoltarlo trecento studenti dell’Ateneo e delle scuole superiori felsinee e, collegati in streaming, studenti di altre sei Università, Torino, Rimini, Perugia, Roma Tre, Bari, Sassari.

‘Pensare oltre i confini’ è il titolo della lezione, che tratta in particolare il tema del completamento del mercato unico: per l’Italia, prospettive e opportunità.

Lezioni d’Europa è una serie d’incontri per spiegare l’Europa ai giovani, e per introdurre i giovani all’Europa, che va avanti dal 2009, grazie a un partenariato tra Commissione e Parlamento europei e Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio, in collaborazione con il Ministero degli Esteri e Europe Direct.

Quest’anno l’incontro di Bologna è stato preceduto da uno a Roma, protagonista Riccardo Perissich, vice-presidente del Consiglio Italia-Usa, sul tema della rappresentanza delle imprese in Europa.

Nella sua lezione, il professor Renda, fra l’altro senior research fellow al Ceps di Bruxelles e direttore del Global Outlook dell’Istituto Affari Internazionali di Roma, ha prima inquadrato l’attuale fase dell’Unione europea nel contesto delle macro-tendenze dell’economia internazionale, poi ha individuato le dieci ragioni del declino dell’Europa e ha tracciato una strategia della reazione, concludendo con un approfondimento sul ‘caso Italia’.

L’Italia è l’unico Paese Ue a essersi impoverito in assoluto nell'arco degli ultimi anni e che non riesce a migliorare la propria produttività, oltre a detenere tutta una serie i record Ue negativi, dall'incapacità di utilizzare i fondi a disposizione al numero delle infrazioni alle norme comunitarie, passando attraverso i ritardi nell'istruzione e nell'informatica.

Renda s’è chiesto se sia un malato dell’Europa o se non sia piuttosto una ‘malata d’Europa’, come l’euro-scetticismo tende a credere. Per il professore, l’Italia è piuttosto malata di mancanza d’Europa, cioè proprio dell’incapacità di utilizzare gli strumenti e le prospettive che l’integrazione le offre. E l’Europa, a sua volta, soffre di una ‘mancanza d’Italia’.

Numerose le domande dei giovani presenti e via social media, a testimonianza di una vitalità d’attenzione e d’interesse che è stato il vero, se non unico, germoglio d’ottimismo della giornata.

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