Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/10/2013
Il Parlamento europeo ha la commozione corta. Lunedì scorso,
il minuto di silenzio e la fiaccolata, la sera, per le vittime della tragedia
di Lampedusa, con le parole forti del presidente Schulz, avevano messo i
brividi addosso ai presenti. Ma, ieri, 48 ore dopo, l’emozione s’era già
stemperata, dopo la riunione del Consiglio dei Ministri dell’Ue a Lussemburgo
martedì e il pellegrinaggio sull'isola delle prefiche dell’Unione, il
presidente Barroso e la commissaria Malmstroem.
Così, gli eurodeputati erano poche decine, e sparuti anche
gli italiani, ad ascoltare la
Malmstroem , al rientro dalla missione. Ma si sa come vanno
queste cose: la Malmstroem
ha fatto un po’ tardi, incontri, colloqui, i voli avanti e indietro; era sera,
dopo tre giorni di plenaria intensa; e molti avevano già lasciato Strasburgo o
dovevano correre a prendere un treno o un aereo, perché l’ordine del giorno del
giovedì –giorno di chiusura della sessione- spesso interessa pochi.
Gocce di solidarietà nel vuoto di un emiciclo: una distesa di scranni blu come un mare profondo. Dove le vittime di Lampedusa annegano nell'indifferenza.
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