Scritto per EurActiv ilo 06/10/2013
A tragedia avvenuta, Lampedusa
diventa luogo di pellegrinaggio europeo. Non è la prima volta. E non è affatto
sicuro che sia l’ultima, anche se, questa volta, l’impegno pare comune. Ci sono
però casi del passato a fare da antidoto alle illusioni di decisioni
tempestive, pur senza pessimismi ad oltranza.
Mercoledì 9 settembre, sarà nell’isola il
presidente della Commissione di Bruxelles José Manuel Durao Barroso; ed è
attesa pure la responsabile dell’immigrazione Cecilia Malmstroem. Lunedì e
martedì, inoltre, a Lussemburgo sono previste riunioni dei ministri della
Giustizia e poi dell’Interno dei 28: il tema della revisione del regime d’asilo
dell’Ue e di una politica dell’immigrazione europea sarà posto dall’Italia, ma
anche dalla Francia e da altri Paesi, oltre che dalla Commissione, che ha già
avanzato proposte in merito.
Intervistato da SkyTg24, il
premier Enrico Letta ha detto: "E' cambiato tutto negli ultimi due anni: la
maggior parte dei migranti non viene da noi per motivi economici; vengono da
stati in guerra e noi abbiamo bisogno dell’Ue, e' fondamentale". Per Letta,
il problema ora è europeo: l’Italia chiederà, nei prossimi Vertici europei, che
l’esigenza “di nuove norme sia affrontata”; e vanno pure cambiate “le norme sul
diritto d'asilo”. “Metteremo anche risorse –afferma il premier- per i bambini
non accompagnati".
L’arrivo di Barroso era già stato
anticipato dal vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano: "Mi ha
promesso che verrà –aveva detto sabato 5 ottobre- e noi gli faremo vedere come
Lampedusa sia la porta dell'Europa. L'Italia farà sentire fortissima la propria
voce. Nelle riunioni di lunedì e martedì a Lussemburgo, porremo problemi
cruciali".
In un0’altra intervista, all’ANSA,
il ministro per gli Affari Europeo Enzo Moavero esprime l’intenzione
dell’Italia di portare il tema dell’immigrazione al Vertice europeo di fine
ottobre. Moavero constata l'''ingiustificabile asimmetria" tra le azioni
dell'Ue per affrontare la crisi e quelle messe in campo per fronteggiare un'emergenza
umanitaria "di proporzioni così rilevanti".
Dopo la tragedia di Lampedusa, è più
necessario che mai agire "senza indugi" per far compiere alle politiche europee sull'
mmigrazione un "netto salto di qualità" per arrivare a "decisioni
innovative" e "atti concreti".
Il percorso da intraprendere,
partendo dal confronto già fissato a Lussemburgo, si deve sviluppare
seguendo le procedure europee e,
quindi, anche attraverso la presentazione di proposte da parte della
Commissione. Per fare tutto ciò, sottolinea Moavero, è necessaria una forte
volontà politica comune, che può essere espressa dai leader dei 28 al Vertice
del 24 e 25 ottobre a Bruxelles.
Proprio per preparare gli incontri
di Lussemburgo, domenica mattina Alfano ha incontrato a Roma il vicepresidente
della Commissione Antonio Tajani, con cui ha parlato del controllo delle
frontiere legato all'avvio della prossima iniziativa comunitaria Eurosur, dell'uso
dei sistemi satellitari europei e della necessità di una maggiore collaborazione
fra stati membri che porti a un sempre maggiore utilizzo di mezzi comuni nel
soccorso ai rifugiati e nel contrasto alla criminalità che opera il traffico di
esseri umani.
Ministro e commissario hanno anche
discusso della necessaria riforma dei visti d'ingresso turistici, nella
prospettiva di Expo 2015, per favorire le presenze di turisti extra europei.
Alfano e Tajani condividono l’auspicio che il prossimo Consiglio europeo si occupi efficacemente di questi temi. Di tutto ciò, il vicepresidente della Commissione informerà il presidente Barroso, in vista della visita di mercoledì a Lampedusa.
Alfano e Tajani condividono l’auspicio che il prossimo Consiglio europeo si occupi efficacemente di questi temi. Di tutto ciò, il vicepresidente della Commissione informerà il presidente Barroso, in vista della visita di mercoledì a Lampedusa.
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