Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/08/2014
Più i barconi (dei migranti) vanno a fondo nel Mediterraneo,
più salgono di tono i battibecchi senza costrutto tra Italia ed Ue. Il Governo
Renzi si rivolge alla Commissione europea, che lo rinvia alle decisioni del Consiglio
dei Ministri dell’Unione: i soldi non ci sono perché i 28 – Italia compresa –
non ne destinano abbastanza nel bilancio comunitario all’emergenza immigrazione.
Sostituire Mare Nostrum con Frontex, l’operazione europea di
controllo delle frontiere, “non è ipotizzabile perché non ci sono né fondi né
mezzi”, ripetono i portavoce dell’Esecutivo dell’Ue. Richieste, o addirittura
pretese in tal senso, da parte delle autorità italiane suonano pretestuose,
perché Roma è al corrente della situazione; e, comunque, non hanno possibilità
di essere accolte.
Si può al massimo pensare al lancio di un’operazione Frontex
Plus, in appoggio a Mare Nostrum, riducendo gli oneri per l’Italia. La
questione sarà oggi discussa a Roma, in un incontro fra esperti della Commissione
e di Frontex e responsabili italiani. Le conclusioni dei tecnici faranno da
tela di fondo all’incontro, domani a Bruxelles, tra il
ministro Alfano e la commissaria Cecilia
Malmstroem, “sconvolta” dalle ennesime tragedie nel Mediterraneo.
Domenica, in un tweet, Alfano
aveva scritto: "O la questione immigrazione viene presa in mano
dall'Europa o l'Italia dovrà adottare le proprie decisioni". Ieri, Sandro
Gozi, sottosegretario agli Affari europei, ha chiesto all’Unione “coerenza” con
le conclusioni del Vertice di giugno nel condividere la gestione dell'emergenza:
"Il Mediterraneo non può essere un cimitero dell'indifferenza e
dell'egoismo".
Primo passo, un aumento dei
fondi e, quindi, delle capacità di Frontex: decisioni che spettano, però, ai
governi, non alla Commissione.
Che ha appena pubblicato un dossier per confutare alcune
affermazioni dei politici italiani: titolo, ‘Allarme immigrazione: l'Ue lascia
l'Italia da sola. Sarà vero?'. Chiara la risposta: “Se ci si riferisce alla
Commissione è falso, perché la
Commissione ha offerto tutto il supporto finanziario e
logistico previsto dalle competenze che gli Stati le hanno conferito. Se invece
la critica va a questi ultimi, si può affermare che si può fare di più in
termini di solidarietà”.
Nel 2007-2013 l 'Italia ha ricevuto
dall'Ue 478 milioni di euro,
una grossa fetta dell’insieme dei fondi per immigrazione e asilo. Per il 2014-2020
sono stanziati oltre 310 milioni dal Fondo asilo e immigrazione (Italia secondo
beneficiario) e oltre 212 milioni dal Fondo per la sicurezza interna.
E dopo la tragedia di Lampedusa
del 3 ottobre 2013 costata la vita a 366 persone, Bruxelles ha dato 30 milioni per
incrementare la capacità delle strutture di accoglienza e di assistenza
sanitaria e per sostenere Mare Nostrum. Frontex è stata rafforzata e resa più
efficiente, ma resta una piccola realtà.
Però c’è pure chi mostra insofferenza per le rimostranze
italiane, come il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann (Csu), che
giudica “sfacciato” l’atteggiamento di Alfano,
sostenendo che l’Italia aggira le procedure dell’Ue per ridurre il numero delle richieste di asilo da gestire.
In base al regolamento Dublino II, il
paese di primo ingresso nell'Ue è quello cui spetta valutare domande di asilo o
di riconoscimento dello statuto di rifugiato. Ma, nonostante i massicci arrivi,
l’Italia (meno di 28mila nel 2013) è dietro Germania (oltre 126mila), Francia,
Gran Bretagna e persino Svezia nelle domande di asilo.
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