P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

venerdì 22 agosto 2014

Italia/Ue: l'estate di Renzi a doppia dimensione

Scritto per EurActiv.it il 22/08/2014, con l'inserimento di dispacci d'agenzia

Per Matteo Renzi, è un’estate a doppia dimensione, su tutti i fronti, dalla crisi all’Iraq: italiana ed europea, perché l’Italia ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue. Nell’attesa che il ricalcolo del Pil da parte dell’Istat, con l’inserimento del sommerso, migliori i conti, se non proprio la situazione economica.

Confrontandosi con quelle che il premier bolla come “chiacchiere estive” su pensioni e tasse, il premier sollecita una svolta deall’Ue. E i suoi collaboratori gli tengono bordone, in interviste a raffica: l’Ue “deve smetterla di farsi influenzare dalle proprie paure” –dice Graziano Delrio- e deve tornare a essere “l’Unione degli investimenti, della crescita, della speranza, dei giovani che trovano lavoro”.

Il ‘piano Juncker’ va, per Delrio, in questa direzione. Intanto, il Def slitta a ottobre, cioè a dopo che l’Istat, d’intesa con Eurostat, avrà apportato un sollievo statistico, che, insieme alla spending review quantizzata ora in 16 miliardi di euro, consenta di evitare una ulteriore manovra.

Con Bruxelles, resta aperto il fronte della flessibilità, su cui l’Italia non è sola. François Hollande, presidente francese, ne invoca di più e ricorda che la Germania non è la sola a decidere. Dicendo “basta” all’Europa dei tecnocrati e dei parametri, Sandro Gozzi, sottosegretario agli Affari europei, dice: "Agli Stati, spetta fare le riforme, all'Europa spetta applicare le politiche in maniera più intelligente e le regole in maniera meno contabile. I dati di Germania, Finlandia e Paesi Bassi indicano che la politica di sola austerità non basta, non va nell'interesse di Europa e dell'Italia".

Con un occhio alla flessibilità, Gozi prosegue: "Se la crescita deve essere al centro dell'impegno europeo, occorre che l'Europa permetta di fare le riforme, attraverso un'applicazione più elastica delle regole e si impegni a fare degli investimenti pubblici e privati a livello europeo. Il Piano che Juncker ha annunciato di 300 miliardi in tre anni è una priorità italiana: ne aspettiamo con interesse i dettagli, perchè senza investimenti la crescita non riparte".

Tra la missione lampo in Iraq del 20 agosto e le polemiche col M5S sulla giustizia e coi sindacati sulle pensioni, Renzi e il governo stanno preparando lo sprint di fine estate: riforma della giustizia, riforma della scuola, infrastrutture, spending review.

La due giorni di fine agosto sarà cruciale: il 29, a Roma, Consiglio dei Ministri sulle riforme; il 30, a Bruxelles, il Vertice delle Nomine ‘d’appello’, dopo il fallimento del 16 luglio, per designare presidente del Consiglio europeo ed alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea – c’è una candidata italiana, Federica Mogherini – e per discutere la composizione e la struttura della Commissione europea.

Secondo l’Agi, dall’identikit della Commissione Juncker “si capiranno molte cose: Renzi cercherà di fare leva sul rapporto con i francesi, senza dimenticare gli spagnoli, per convincere i tedeschi e gli altri paesi nordici a mettere in soffitta la linea del solo rigore”.

I dati macroeconomici delle ultime settimane, che mostrano un rallentamento della crescita in tutta l’Ue, giocano a favore della tesi italiana: “La speranza di avere dall'autunno politiche europee più lungimiranti per la crescita non è morta”. Il che non vuole dire che l’Italia chiederà uno 'sconto' – aggiunge l’Agi -: il parametro del 3% sarà rispettato e non serviranno manovre correttive. Si tratta di valutare quali siano le voci di sola spesa e quali di investimenti strutturali per le riforme”.

Quel che Renzi cerca di fare – scrive l’Agenzia- “è ribaltare di 180 gradi la politica europea”, perché “l’Ue non è solo spread: ‘I nostri nonni hanno fatto l'Unione contro la guerra, non per fare una moneta unica’". Più valori e meno parametri, insomma. Nella consapevole che l'Europa sarà tanto più flessibile quanto più l'Italia si presenterà con i conti in ordine.

E allora ecco l'elenco delle promesse: “Basta nuove tasse per non deprimere i consumi –scrive l’Agi-, no a interventi sulle pensioni per non penalizzare i ceti medi, sì invece a tagli alla spesa e, senza legarsi a date, al tentativo di ridurre la pressione fiscale ad "altre fasce di popolazione" dopo l'intervento degli 80 euro”

Se il premier spazza via notizie e polemiche come “chiacchiere d'agosto", non rinuncia a rintuzzare il botta e risposta che si trascina con i sindacati. "Se vogliono un autunno caldo, facciano pure. Già l'estate non è stata un granché...".

Nessun commento:

Posta un commento