Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.Net lo 07/08/2015
Un Donald Trump battagliero e come al solito senza peli
sulla lingua l’ha fatta da padrone, almeno mediaticamente, nel primo dibattito tv
fra gli aspiranti alla nomination repubblicana a Usa 2016, scombinando le carte
agli antagonisti e avvertendo che potrebbe correre come indipendente, se non
ottenesse l’investitura del partito. “Non me la sento – ha detto - di
impegnarmi ora a sostenere un altro candidato repubblicano”, unico ad alzare la
mano e a prendere questa posizione quando la domanda è stata rivolta a tutti.
Trump, nei sondaggi finora nettamente in testa al lotto
degli aspiranti alla nomination, ben 17, ha così costretto i suoi rivali ad
affannarsi per cercare di ottenere un po’ di attenzione e li ha pure indotti a
coalizzarsi contro di lui, con l’effetto di apparire il solo che diceva cose
diverse e ‘vere’, mentre molto spesso le risposte altrui sui vari temi
dell’attualità nazionale e internazionali apparivano ‘corali’ e, quindi, di per
sè ‘banali’.
L’eccentrico miliardario ha fra l’altro affermato di
sentirsi al di sopra alle regole della coerenza - per via delle sue opinioni
mutevoli -, del 'fair play' e del "politicamente corretto", per cui
"non ha tempo": “uno dei problemi "di questo Paese e l'essere
politicamente corretti". Trump, messo sotto pressione dalla moderatrice,
la giornalista Megyn Kelly, per le dichiarazioni con cui in passato definì le
donne "grasse scrofe", "cagne" e "sciatte", ha
tagliato corto con l'usuale rudezza, sostenendo che era una domanda di
"correttezza politica" cui non si sentiva in dovere di rispondere.
Passando all'attacco, Trump ha puntato il dito contro la moderatrice, accusandola
di non trattarlo bene: "Onestamente, Megyn, se quello che dico non ti
piace, mi dispiace”; “Sono stato molto carino con te, nonostante avrei anche
potuto risparmiarmelo per come mi hai trattato", ha detto il magnate
dell’immobiliare, la cui base elettorale è principalmente maschile.
Il dibattito è stato trasmesso sulla rete conservatrice Fox
News in prima serata, alle 21.00 di giovedì 6 agosto (ora della Costa Est), le
03.00 di venerdì 7 in Italia. I 17 candidati sono stati divisi in base agli
indici di gradimento dei più recenti sondaggi nazionali: 10 ammessi al
dibattito in ‘prime time’, gli altri sette relegati a un pre-dibattito. Un
criterio discutibile perché le differenze sono spesso superiori ai margini
d’errore dei rilevamenti.
I 10 erano, oltre a Trump, l’ex governatore della Florida Jeb
Bush e il governatore del Wisconsin Scott Walker –gli unici tre che nei
sondaggi vanno in doppia cifra- e ancora i senatori Ted Cruz (Texas), Rand Paul
(Kentucky) e Marco Rubio (Florida), l’ex governatore Mike Huckabee (arkansas),
il neuro-chirurgo nero –l’unico- Ben Carson, e i governatori Chris Christie
(New Jersey) e John Kasich (Ohio), che giocava in casa.
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