Gli Stati Uniti ricordano i 50 anni del Voting Right Act, la legge firmata dal presidente Lyndon B. Johnson nel 1965, che rese effettivo il diritto di voto dei neri d’America, sulla carta già riconosciuto dopo la Guerra Civile. La ricorrenza, celebrata dal presidente Obama nel consueto discorso del sabato mattina, coincide con un altro anniversario – un anno esatto dall’uccisione a Ferguson nel Missouri di Michael Brown, 17 anni, nero e disarmato - e con un fatto di cronaca analogo: l’ennesimo caso di un afroamericano inerme ucciso dalla polizia negli Usa, stavolta in Texas.
L’anniversario di
Ferguson e l’ultima uccisione testimoniano quanto sia ancora lungo,
nell’Unione, il cammino verso una piena percezione d’uguaglianza e di rispetto
fra bianchi e neri. Specie nel Sud. Quest’anno sono 21 le persone uccise da
poliziotti negli Stati Uniti, indipendentemente dal colore della pelle –ma i
neri sono una netta maggioranza-.
L’ultimo episodio è
accaduto ad Arlington, sobborgo di Dallas. Un agente bianco assunto da poco è intervenuto
per un sospetto furto a un concessionario d'auto e ha sparato a un ragazzo di
19 anni, che con il suo Suv aveva sfondato la vetrina. L'agente, arrivato
insieme a un collega, dopo la chiamata di un vigilante privato, avrebbe avuto un
alterco, forse una colluttazione, con il giovane prima di aprire il fuoco.
La vittima si
chiamava Christian Taylor e giocava nella squadra di football americano della
Angelo State University. L’agente assassino è Brad Miller, 49 anni: era ancora
in prova, nonostante l'età. Miller era entrato in polizia solo lo scorso
settembre, senza alcuna precedente esperienza. L’uomo è stato sospeso dal
servizio, come prevede la procedura, in attesa dell'inchiesta interna per
verificare se vi sia stato un uso della forza eccessivo.
Il poliziotto
non indossava la telecamerina divenuta obbligatoria per gli agenti in servizio
proprio dopo i molti episodi controversi recenti- a Dallas non è stato ancora
avviato il programma pilota-. Una ricostruzione dell’accaduto potrebbe essere
resa possibile dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso del
concessionario. La vittima viene descritta come un ragazzo impegnato nello
studio e nello sport, anche se aveva un piccolo precedente per aver guidato sotto
l'effetto di una sostanza stupefacente per la quale non aveva una prescrizione
medica. E non è chiaro perché il Suv abbia sfondato la vetrina del
concessionario.
L’uccisione di
Christian a un anno da quella di Michael suggella un anno di sangue che ha
riaperto il dibattito razziale
negli Usa. Nel suo discorso, Obama non ha richiamato la scia di neri morti
ammazzati, ma ha ricordato che ''il diritto di voto è uno dei fondamentali
diritti di ogni democrazia. E a molti, per troppo tempo, tale diritto è stato
negato semplicemente per il colore della loro pelle''. Per l’America, e per la
lotta contro la segregazione, è tempo di anniversari: questo dopo quello, molto
sentito, e molto sofferto, della marcia di Selma, che fu prodromo alla legge
voluta da JFK e promulgata dal suo successore, il texano Johnson.
''La legge –ha
proseguito Obama- è stata una delle maggiori vittorie nella battaglia del
nostro Paese per i diritti civili'', ammettendo che ''esistono ancora troppe barriere
al voto, e troppi ancora cercano di erigerne. Per questo, mentre celebriamo i
50 anni del Voting Rights Act, chiedo al Congresso d’approvare una nuova legge
che assicuri a tutti gli americani uguale accesso al voto'': ''Dobbiamo
continuare a marciare, a perfezionare l’Unione e a costruire un paese migliore
per i nostri figli''.
Un impegno cui il
presidente si dedicherà dopo la vacanza più lunga della sua presidenza.
Con la moglie Michelle, alla figlia Sasha e ai loro cani, Bo e Sunny, Obama è
da ieri a Martha's Vineyard, l'isola del Massachusetts dove si godrà 16 giorni
di riposo senza alcun impegno ufficiale. In vacanza Obama potrebbe incrociare
come sempre Hillary Clinton, candidata democratica alla Casa Bianca, che tra un
impegno e l'altro farà una pausa nell'isola.
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