La gelosia abita alla Casa Bianca: ha il volto di una donna armata e un po’ fuori di testa. E’ una tipa tosta, fin troppo, Barvetta Singletary, 37 anni, una passione per i colori sgargianti, come spesso le nere. Va bene che, come ci hanno insegnato al cinema, una segretaria del presidente non deve essere una mammoletta, ma lei, stavolta, ha esagerato.
Finendo nei guai e mettendo in
imbarazzo il suo capo, Barack Obama, che se ne sta in vacanza a Martha’s
Vineyard, ma non è mai al riparo dei guai planetari e ‘domestici’: una
segretaria dietro le sbarre dopo avere minacciato con una
pistola il proprio fidanzato, un agente, mentre negli Usa infuria la polemica
sulle armi per tutti e sul grilletto facile della polizia non è proprio l’ideale,
mediaticamente parlando.
La Singletary, che è ‘special assistant’
del presidente Obama ed ufficiale di collegamento tra la Casa Bianca e
l’Ufficio Affari legislativi della Camera, è stata subito posta in congedo
senza retribuzione a tempo indeterminato e il suo pass d’accesso slla Casa
Bianca è stato revocato, in attesa che l’inchiesta faccia il suo corso.
La donna rischia il carcere, dopo avere
puntato un’arma contro il suo fidanzato, un agente di polizia del Campidoglio
di Washington, la collina del Congresso, ed avere pure sparato un colpo a
vuoto. Tra Barvetta e il fidanzato, c’era una terza donna, anzi pare ci fossero
altre donne. E lei ci ha visto rosso.
Però non pensate ora che l’assistente
del presidente che predica, senza essere troppo ascoltato dagli americani, la
limitazione del possesso delle armi da fuoco, se ne vada in giro con la
pistola. No: l’arma, la donna se l’è trovata fra le mani frugando nel borsello del
fidanzato, di cui cercava il telefonino e, probabilmente, la prova dei tradimenti.
Il che può fare magari sorgere dei dubbi sulla professionalità degli agenti di
sicurezza del Congresso. Ma questa è un’altra storia.
Resta, però, una sensazione d’incredulità,
pensando a tutti i test e i controlli che bisogna superare e cui bisogna
periodicamente sottostare per accedere in modo regolare alla Casa Bianca.
Intelligence e psicologi con Barvetta non ci hanno azzeccato. Del resto, pure
l’agente del Secret Service di AirForceOne era un traditore ed era l’ombra del
presidente.
Non è chiaro se la donna abbia teso una
trappola al suo uomo o se la situazione sia precipitata dopo un litigio. Questa
è la ricostruzione della vicenda come riportata dalla stampa Usa, sulla base
dei rapporti di polizia. Venerdì sera, la Singletary, con un sms, invita il fidanzato
a casa sua per una notte di sesso. Verso le 05.30 del mattino di sabato, i due
si mettono a litigare per l’altra donna, o le altre donne: lei lo caccia di casa,
lo segue fino alla sua auto, gli chiede di vedere il suo cellulare. Quando
l’uomo rifiuta, afferra la sua borsa e vi fruga dentro, trovandovi due cellulari
e la pistola d’ordinanza, una Glock 23 calibro 40.
Barvetta torna in casa, il fidanzato la
segue chiedendole di ridargli l’arma. Lei vuole le passwords dei cellulari, lui
non gliela dà. La donna estrae l’arma dalla fondina, la punta contro l’uomo e
dice: “Tu mi ha insegnato a usarla. E non pensare che non la userò”. Di fronte
all’ennesimo rifiuto, Barvetta spara un colpo: la pallottola penetra nel sofa
su cui il fidanzato siede.
A quel punto, finalmente, l’uomo si sente
in pericolo: se ne va di corsa e chiama la polizia. La donna ripone la pistola
con cura e non oppone resistenza all’arrivo degli agenti, che la arrestano per
aggressione e altri reati. Difficile la si riveda alla Casa Bianca. E magari
pure il fidanzato dovrà cercarsi un altro lavoro; le fidanzate, invece, pare
non gli manchino.
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