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giovedì 22 ottobre 2015

Siria: la famiglia Assad va in missione, lui a Mosca, lei dai feriti

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 22/10/2015

Il marito a Mosca, forse a concordare una ‘exit strategy’, se non proprio a farsi “dare i sei mesi” dall’amico Putin, come ipotizza la stampa turca. Lei a compiere il giro dei villaggi della provincia di Latakia, la roccaforte del regime, per placare il malcontento delle famiglie.

Dell’esito della missione a Mosca del presidente siriano Bashar al-Assad - prima all'estero dal 2011- trapela che, dopo l’offensiva militare a guida russa contro le milizie jihadiste e le bande di al-Nusra, sarà avviato quello che viene definito “un processo politico”, cioè una fase di transizione.

Putin ne informa al telefono i leader turco ed egiziano e il re saudita; e riceve un avallo da Teheran; domani, ne parleranno a Vienna, i ministri degli esteri russo e americano Lavrov e Kerry.

Il regime, dunque, s’avvicina a fine corsa. Anche la missione di Asmaa al-Assad, la fist lady siriana - in veste “da crocerossina”, si sarebbe detto in altri tempi e ad altre latitudini -, ne è un sintomo: una visita svoltasi nei giorni scorsi, riferisce la stampa araba, tenuta segreta fino all’ultimo, perché muoversi in Siria è rischioso, e senza fronzoli né cerimonie di benvenuto – così da evitare pericoli e contestazioni -.

Le sortite pubbliche della moglie ddi Bashar sono molto rare da quando è scoppiata la rivolta: oltre quattro anni e mezzo di guerra civile, il territorio del Paese ridotto a chiazze di colore diverso sotto il controllo di bande e potentati, quasi un terzo della popolazione in fuga fuori dai confini nazionali.

In questo periodo, la percezione di Asmaa, da parte della popolazione, è profondamente cambiata: 40 anni, nata a Londra, è figlia d’un noto cardiologo siriano, Fawaz Akhras. Pure il marito è medico e studiava oftalmologia a Londra: nel suo futuro, non dovevano esserci il potere e la politica, cui era invece destinato il fratello maggiore Basil, morto in un incidente d’auto nel ’94-. La futura first lady siriana è laureata in informatica e letteratura francese, ha lavorato come analista finanziaria a Londra alla Deutsche Bank e alla J.P:Morgan fino al matrimonio.

Presentata come testimonial del cambiamento della donna siriana e icona glamour per i suoi vestiti e le sue acconciature, Asmaa ha tenuto, fino allo scoppio dell’insurrezione, un alto profilo, nonostante i tre figli nel frattempo avuti: s’è occupata di beneficienza e d’educazione femminile e infantile, ma anche di politica e diplomazia e ha avviato progetti per la sviluppo rurale sostenibile siriano e per la diffusione dell’informatica. La sua attività storica e culturale le valse una laurea honoris causa in archeologia dell’Università La Sapienza di Roma: una laurea dal suono beffardo, oggi che in Siria gli archeologi vengono uccisi se cercano di difendere la memoria del passato.

L’ascesa e la caduta di Asmaa è raccontata anche da al Arabiya, una delle tv ‘all news’ arabe. E molti media fanno coincidere l’inizio del crollo con la pubblicazione, su Vogue, nel marzo 2011, d’un articolo positivo sulla fist lady siriana: di lì a poco, mentre la Siria s’insanguinava, il pezzo venne rimosso. A deteriorarne la percezione, le cronache delle sue spese ostentate e stravaganti, che hanno resa sfocata l’immagine di donna moderna capace d’infondere moderazione al marito e hanno invece messo a fuoco una sorta di Imelda Marcos mediorientale.

Nel marzo 2012, un anno dopo la ‘marchetta’ di Vogue, l’Ue congelava i beni di famiglia e limitava la libertà di movimento degli al-Assad in Europa. Ma Asmaa, cittadina britannica, può ancora recarsi nel Regno Unito.

La visita nell’area di Latakia, il 'serbatoio umano’ del regime di Damasco, lungo la striscia litoranea alauita da cui provengono gli al-Assad, è stata decisa dopo che le famiglie locali avevano lamentato "l'indifferenza" delle autorità rispetto alle loro perdite: la first lady ha reso visita ai feriti al fronte, che si sentono trattati come "ferri vecchi", e ai loro familiari. I caduti tra i soldati governativi sarebbero aumentati, soprattutto dopo l'inizio delle operazioni dei russi: segno che i combattimenti si sono intensificati, dopo che, da tempo, le forze lealiste cercavano di ridurre al minimo gli scontri.

La popolazione avrebbe investito Asmaa "con una tempesta di critiche", chiedendole di "riferire” qual è la drammatica situazione di soldati "invalidi a vita dopo aver combattuto per suo marito".

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