Scritto per La Presse il 12/10/2015
Con i repubblicani, c’era il problema che i candidati alla nomination non stanno tutti insieme sul palco dei dibattiti televisivi , tanto erano numerosi. Con i democratici, c’è il problema opposto: il palco rischia d’apparire vuoto, con quei cinque candidati che in realtà sono due. E, infatti, la Cnn ha cercato d’aggiungere un posto in scena, offrendo al vice-presidente Joe Biden una sorta di ‘ingresso
libero’, anche se lui non ha ancora deciso se scendere in lizza.
Il confronto di domani sera a Las Vegas andrà in onda in prima serata sui teleschermi statunitensi quando in Italia saranno le 02.30 del mattino di mercoledì. Con Hillary Rodham Clinton, ex first lady, ex senatore dello Stato di New York ed ex segretario di Stato, a rispondere alle domande di
Anderson Cooper ci saranno il senatore del Vermont Bernie Sanders, un indipendente ‘socialista’ – così si definisce lui -, la vera sorpresa di questa fase della campagna presidenziale, oltre a tre poco più che figuranti: gli ex governatori Lincoln Chafee e Martin O'Malley e l'ex senatore Jim Webb, nessuno dei quali nei sondaggi della vigilia supera il 3% dei consensi fra gli elettori democratici.
Un rilevamento Cbs dà Hillary sempre in testa, ma Sanders in avvicinamento –sia pure ancora lontano, a livello nazionale-, Biden già ben posizionato, pur non essendo –ancora?- candidato ... Biden avrebbe tempo fino a mercoledì per presentare la propria candidatura alla Commissione elettorale federale, anche se in realtà non si tratta di un limite invalicabile ...
La maggioranza dell'elettorato democratico continua a ritenere che la Clinton sia il candidato con le maggiori chance di vincere le elezioni presidenziali: quasi sei su 10 dei votanti alle primarie la considera la più eleggibile, mentre Sanders, troppo a sinistra, rischierebbe di condurre il partito a una sconfitta. E, infatti, la posizione di Hillary appare quasi blindata nelle cosiddette "primarie invisibili", quelle che coinvolgono l'élite del partito: deputati, senatori e governatori. Finora, Hillary ha ottenuto
l' 'endorsement' di 114 deputati, 30 senatori e nove governatori, secondo i dati raccolti dal sito FiveThirtyEight, che tiene i conti della campagna.
Ma la discesa in campo del vice-presidente comprometterebbe la forza della Clinton sull’establishment del partito, che avrebbe un’alternativa su cui puntare. Per questo, secondo quanto riferiscono media americani, il suo staff starebbe producendo il massimo sforzo per dissuadere Biden,
sottraendogli potenziali donatori e muovendosi per conquistare il sostegno dei super-delegati che rappresentano quasi il 20% del totale (gli altri sono eletti con le primarie) ...
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