Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 17/08/2016
Aria di Casa Bianca per Hillary Clinton e Donald
Trump, che oggi avranno il loro primo briefing sui dossier più delicati dell’intelligence
statunitense. Un rito da cui molti chiedevano che Trump venisse escluso,
giudicandolo “inadatto” a ricoprire i ruoli di presidente e comandante in capo.
Ancora ieri, oltre cento esponenti repubblicani hanno
rivolto un appello al loro partito perché scarichi il magnate: in una lettera
aperta al Comitato nazionale repubblicano parlamentari e delegati scrivono che
''l'incompetenza e l'impopolarità di Donald Trump rischiano di trasformare le
elezioni in una vittoria a valanga dei democratici. Solo lo spostamento
immediato delle risorse sulle elezioni per la Camera e il Senato eviterà al
partito di affogare con Trump''.
Invece, la Clinton, forte dei sondaggi favorevoli, ostenta
ottimismo e forma il suo ‘transition team’, cioè una squadra di persone di fiducia
che prenderà le consegne dai collaboratori di Barack Obama tra il 9 novembre e
il 20 gennaio 2017, giorno dell’insediamento del 45o presidente statunitense.
Hillary ha messo a capo del suo team Ken Salazar, un ex ministro dell'Interno (negli
Usa si occupa di territorio e ambiente) e senatore del Colorado.
Trump aveva già costituito il suo ‘transition team’ a
maggio, quando aveva i sondaggi in poppa, scegliendo come capo il governatore
del New Jersey Chris Christie, un ex rivale presto convertitosi alla sua causa.
I
briefing d’intelligence - I briefing d’intelligence ai
candidati alla presidenza sono consuetudine da circa 60 anni: non sono proprio
le stesse informazioni che ogni mattina arrivano sulla scrivania del
presidente, ma sono comunque infarcite di dati sensibili anche se in una
versione edulcorata.
L’obiettivo è evitare che chi vincerà le elezioni si sieda
nello Studio Ovale del tutto impreparato – un rischio che la Clinton, che è
stata segretario di Stato, non corre -.
Trump si recherà oggi nella sede dell’Fbi di New York,
dove ascolterà il suo primo rapporto, che sarà una sintesi dei dossier più scottanti,
preparato dalle 16 agenzie di intelligence americane. Lo accompagneranno il
governatore Christie e il generale in congedo Michael Flynn, un ex direttore
della Dia, l'intelligence militare, l'unico che ne sa qualcosa del trio.
Lo stesso avverrà per la Clinton, anche se le modalità
del briefing non sono note.
Documenti
dell’emailgate al Congresso - S’è intanto appreso che l'Fbi ha
inviato al Congresso materiale relativo all’ ‘emailgate’, cioè la vicenda che
coinvolge Hillary perché, quand’era segretario di Stato, utilizzò un server di
posta privato.
Il Washington Post indica che il materiale girato alla
commissione parlamentare che se ne occupa (la Oversight and Government Reform
Committee della Camera) conterrebbe appunti relativi all'interrogatorio cui gli
agenti dell’Fbi sottoposero la Clinton. L’inchiesta si chiuse senza conseguenze
giudiziarie per la candidata democratica.
La commissione parlamentare s’è limitata a precisare:
"L'Fbi ha consegnato documenti collegati all'inchiesta sull'ex segretario
Clinton per l'utilizzo di un server di posta privato. Lo staff della
commissione sta attualmente analizzando le informazioni, classificate come
segrete. Non ci sono altri dettagli al momento".
All'inizio dell'estate, il direttore dell'Fbi James
Comey in un'audizione al Congresso aveva precisato che i colloqui con la Clinton
non erano stati registrati. (fonti vv – gp)
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