La chiazza di sangue
s’allarga sulla schiena del ragazzo nero, che ha una t-shirt chiara ed è
riverso prono a terra. Le braccia ciondolano già senza nerbo, mentre il
poliziotto, un bianco, gli ammanetta i polsi. Non c’è né pietà né apprensione
per la sorte del giovane, in quel gesto; solo la fretta stizzosa di chi sente
una grana venire.
Eppure quei poliziotti
di Chicago – la pattuglia è composta da tre uomini - hanno appena ammazzato, sparandogli
alle spalle, mentre fuggiva, disarmato, un ragazzo nero di 18 anni. L’episodio
risale al 28 luglio, ma il video è stato diffuso solo venerdì dal Dipartimento
di Polizia della città.
Il filmato non mostra
il colpo fatale ma si sentono le detonazioni. Il ragazzo, Paul O'Neal, viaggiava
su un’auto rubata ed era stato preso in caccia dagli agenti – non è chiaro se
vi sia stato un contatto fra le vetture -. Paul aveva poi abbandonato la
vettura, una Jaguar il cui furto era stato denunciato in giornata nel sobborgo
di Bolingbrook, cercando di fuggire a piedi.
Gli agenti avevano
già sparato durante l’inseguimento in auto, poi hanno di nuovo fatto fuoco
correndo, a distanza ravvicinata, fin quando il ragazzo s’è trovato di fronte
un cancello sul retro d’una casa. Qui è stato raggiunto dal colpo letale.
Il video è stato
ripreso dalla 'body camera’ indossata da uno dei poliziotti coinvolti
nell’episodio: tre agenti sono stati sospesi; il capo del consiglio di sorveglianza
della polizia, Sharon Fairley, ha definito la scena "shockante e preoccupante".
E’ almeno il terzo
episodio analogo – un nero inerme ucciso dalla polizia – nel mese di luglio,
dopo quelli di Baton Rouge e di St.Paul nel Minnesota, che avevano innescato
proteste razziali in tutta l’Unione e almeno due ritorsioni di killer neri, in
entrambi i casi reduci di guerra, contro poliziotti, una strage a Dallas, tre
morti a Baton Rouge.
Ma, sul web, accanto
alle proteste dei neri, c’è anche l’insofferenza dei bianchi e della gente ‘Law
and Order’, cui si richiama nella sua campagna il candidato repubblicano Donald
Trump: nascono gruppi di solidarietà con i poliziotti e il tema ha ormai
segnato la campagna elettorale, violenza chiama violenza, ritorsione chiama
repressione. E l’elettorato di Trump, maschi bianchi frustrati, è venato di
suprematismo e razzismo, mentre Hillary Clinton si sente in tass.
Chicago è la città
del presidente Obama e il sindaco Rahm Emanuel è stato il suo braccio destro alla
Casa Bianca nel primo mandato. A inizio anno, una task force da lui istituita
pubblicò un rapporto che accusa la polizia di Chicago di razzismo diffuso. Il
20 ottobre 2014, Laquan McDonald, 17 anni, fu crivellato da un agente con 16 colpi
di pistola nel Southwest Side. Il poliziotto assassino disse d’avere temuto per
la sua incolumità perché il ragazzo aveva un coltello, ma venne incriminato.
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