Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 13/04/2016
Lo speaker della Camera Paul Ryan torna a sfilarsi
dalla nomination repubblicana, con parole più nette che mai, mentre la famiglia
Trump al gran completo apre i fuochi d’artificio della campagna per le primarie
di New York – si vota il 19 -, prestandosi a un fuoco d fila di domande sulla Cnn.
Oggi, toccherà alla famiglia Cruz; e domani ci sarà il dibattito tra i due candidati
democratici Hillary Clinton e Bernie Sanders. Intanto, parte il valzer dei vice,
mentre i sondaggi confermano Trump e Hillary favoriti nella Grande Mela.
A Washington, Ryan, da più parti citato come ‘asso
nella manica’ dell’establishment repubblicano, in una ‘convention aperta’, dice
a chiare lettere: “Non voglio e non accetterò la nomination”. E prova a “mettere
a tacere una volta per tutte” le voci sul suo conto: “Consideratemi fuori dalla
corsa … Bisogna dare l’investitura a uno che abbia davvero corso”, sostiene, raccogliendo
un’indicazione dei sondaggi sull’umore dell’elettorato repubblicano.
Se le frasi di Ryan, deputato del Wisconsin e vice di
Mitt Romney in Usa 2012, sono precise, e obbligate, la sortita di Donald Trump
sui suoi possibili ‘numeri due’, in un’intervista a USAToday, è invece gratuita
e sorprendente. Dopo aver insultato e deriso in tutti i modi possibili i propri
rivali per la nomination repubblicana, il magnate dell’immobiliare fa un'inversione
di marcia e li corteggia in vista di un eventuale ‘ticket’.
Trump
e il suo vice - Trump ammette di stare già pensando alla
scelta, cita John Kasich – ma non Cruz - e pure due ormai fuori dalla corsa: Marco
Rubio, ritiratosi a metà marzo, e Scott Walker, che fu tra i primi a lasciare.
Di Rubio, che per mesi è stato oggetto delle sue
ironie per la bassa statura e non solo, dice: “Marco mi piace davvero, così
come John” (che, invece, nei dibattiti di solito ignora). "Certo che
potrei" offrire loro la vice-presidenza, risponde a una domanda: "Ci
sono diverse persone che ho in mente come potenziali vice, semplicemente non ne
ho mai fatto i nomi". E lo showman ‘sdogana’ pure Walker, il governatore
del Wisconsin, che pure chiama il partito a serrare i ranghi contro l'intruso: “Mi
va a genio sotto un sacco di punti di vista … Gliene ho dette di tutti i colori,
ma l'ho sempre visto di buon occhio".
Trump rivela d’avere ricevuto diverse chiamate di ex
nemici giurati ansiosi di salire sul suo carro: fra chi l’ha già fatto, ci sono
Chris Christie, altro potenziale ‘vice’ – non citato nell’intervista – e Ben
Carson. A Cruz, il rivale più pericoloso, invece, nessuna offerta.
Castro non ci crede – In campo democratico, invece, Julian Castro, ispanico, attualmente ministro per lo sviluppo urbano dell’Amministrazione Obama, dichiara di non credere a una sua candidatura come vice di Hillary Clinton, in un’intervista a Katie Couric su Yahoo News: “Non credo che mi sarà chiesto”, dice il texano, da più parte indicato come possibile scelta della ex first lady. Castro conferma, però, l’appoggio alla Clinton e la sua convinzione che i repubblicani non vinceranno perché negano ai loro elettori pari opportunità. (fonti vv - gp)
Castro non ci crede – In campo democratico, invece, Julian Castro, ispanico, attualmente ministro per lo sviluppo urbano dell’Amministrazione Obama, dichiara di non credere a una sua candidatura come vice di Hillary Clinton, in un’intervista a Katie Couric su Yahoo News: “Non credo che mi sarà chiesto”, dice il texano, da più parte indicato come possibile scelta della ex first lady. Castro conferma, però, l’appoggio alla Clinton e la sua convinzione che i repubblicani non vinceranno perché negano ai loro elettori pari opportunità. (fonti vv - gp)
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