Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 10/04/2016
Bernie Sanders vince ancora: è l’ottava volta nelle
ultime nove competizioni. Batte Hillary Clinton nei caucuses del Wyoming, uno
Stato delle Montagne Rocciose, grande quasi quanto l’Italia e con meno di 600 mila
abitanti, in prevalenza repubblicano. Il senatore del Vermont ottiene il 56%, l’ex
first lady il 44: il distacco è inferiore al previsto, perché qui tutto era
favorevole allo sfidante rispetto alla battistrada, a partire da una popolazione
prevalentemente bianca e dal meccanismo delle assemblee. Senza contare che
Hillary non ci aveva neppure fatto campagna, mandando a farsi vedere solo Bill:
considerava lo Stato perduto ora e nell’Election Day.
Intanto in Colorado, dove i repubblicani votano
nell'arco di più giorni, Ted Cruz s’è già assicurato la maggior parte dei 37 delegati
in palio. Donald Trump ha di fatto scelto di non gareggiare, puntando come la
Clinton sulle prossime sfide dello Stato di New York e della Pennsylvania, ben
più remunerative in termini di delegati.
I risultati del Wyoming, dove i delegati democratici
in palio erano solo 14, e del Colorado non incidono sulla dinamica delle
primarie e non alterano i rapporti di forza come pacchetti di delegati tra battistrada
e inseguitori. Anche se Sanders e Cruz confermano la vitalità delle loro
campagne. E se l’ex first lady, che ha finora vinto in 18 Stati contro i 13 del
senatore ‘socialista’, ha di che preoccuparsi per la scarsa popolarità fra i
liberal bianchi.
Sanders ha commentato l’ennesimo successo consecutivo
a New York, dove sta facendo campagna: "Bollettino d'informazione: abbiamo
vinto il Wyoming", ha esultato in un comizio al Community College
LaGuardia, nel Queens, riconoscendo che è solo un piccolo passo di una lunga strada.
"Ci sono più persone in questa sala che nel Wyoming", ha scherzato
mentre la sua campagna notava che il successo allunga "la serie
vincente".
La Clinton non ha invece commentato il risultato di sabato, continuando a dedicare tempo e risorse alle prossime primarie del 19 e 26 aprile, dove i sondaggi la danno per favorita e dove il numero di delegati in palio le consentirebbe, in caso di successi, di avvicinarsi di molto alla nomination – per la certezza matematica, gliene mancano circa 650 -. (fonti vv – gp)
La Clinton non ha invece commentato il risultato di sabato, continuando a dedicare tempo e risorse alle prossime primarie del 19 e 26 aprile, dove i sondaggi la danno per favorita e dove il numero di delegati in palio le consentirebbe, in caso di successi, di avvicinarsi di molto alla nomination – per la certezza matematica, gliene mancano circa 650 -. (fonti vv – gp)
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