Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 26/05/2016
Per Donald Trump e Hillary Clinton, il 25 maggio è
stato un mercoledì nero: entrambi sono stati perseguitati da fantasmi del loro
passato – ma c’è da scommetterci che accadrà ancora sovente, prima dell’Election
Day -: un quotidiano britannico ha denunciato una manovra del magnate dell’immobiliare
per sottrarre al fisco 50 milioni di dollari; e il rapporto dell’ispettore
indipendente del Dipartimento di Stato Usa, inviato al Senato, afferma che l’ex
first lady violò le regole, usando un account di posta elettronica privato,
quand'era segretario di Stato.
Più nuove le accuse a Trump, anche se la reticenza
dello showman a rendere pubbliche le denunce dei redditi alimenta da tempo dubbi
sui suoi rapporti con il fisco. Un ‘mostro di Lochness’ ricorrente quelle alla
Clinton, su cui indaga pure l’Fbi.
L’inchiesta
del Daily Telegraph – Secondo il Daily Telegraph, che ha
lavorato sui trascorsi fiscali del candidato repubblicano per tre mesi, Trump
fece nel 2007 un investimento ‘truccato’ da prestito per sottrarre al fisco
circa 50 milioni di dollari: la prova sarebbe un documento firmato dal magnate
e rintracciato dal giornale.
La vicenda è emersa da un’azione legale degli ex
dipendenti della Bayrock Group, società partner del gruppo Trump. La Bayrock
fece con l’islandese FL Group l'accordo finito sotto accusa. ''Non posso ancora
dire se Trump abbia una responsabilità legale – afferma Frederick Oberlander,
legale di uno degli ex dipendenti -. Ma come cittadino americano mi preoccupa
l'idea di un presidente che può essere stato così negligente o avere forse volontariamente
eluso'' la legge.
Nonostante il magnate abbia apposto la sua firma sulle
due versioni dell’accordo, investimento e prestito, e nonostante i dubbi sulle
irregolarità segnalate dai consulenti legali, altri esperti consultati dal
Telegraph ritengono improbabile che il fisco possa provare la responsabilità di
Trump.
L'aspirante presidente è già nel mirino dei critici
perché non pubblica la dichiarazione dei redditi, che sarebbe sotto verifica, e
perché afferma di possedere un patrimonio di 10 miliardi di dollari doppio di
quello stimato dai media.
Il
rapporto dell’ispettore -
Il rapporto dell’ispettore indipendente del Dipartimento di Stato rileva
non solo il fatto già noto che la Clinton da segretario di Stato usava un
account privato di email, ma anche vuoti nelle informazioni sull'incarico
svolto dall'ex first lady al Dipartimento di Stato.
Tutto ciò costituisce una violazione di policy e procedure
in vigore al Dipartimento di Stato. Ma responsabilità simili - si sottolinea
nel rapporto - riguarderebbero almeno quattro predecessori di Hillary al
Dipartimento di Stato, fra cui il generale Colin Powell, che avrebbe sempre
usato la sua email privata – da allora, però, le misure di sicurezza
anti-hackers sono divenute più stringenti -.
La campagna della Clinton evidenzia nei suoi commenti proprio questo aspetto: Brian Fallon, portavoce, dice che il rapporto dell'ispettore "documenta come i comportamenti sulle email di Hillary siano stati coerenti con quelli di altri segretari di Stato e funzionari di alto livello". (fonti vv - gp)
La campagna della Clinton evidenzia nei suoi commenti proprio questo aspetto: Brian Fallon, portavoce, dice che il rapporto dell'ispettore "documenta come i comportamenti sulle email di Hillary siano stati coerenti con quelli di altri segretari di Stato e funzionari di alto livello". (fonti vv - gp)
Nessun commento:
Posta un commento