Intervista raccolta da Angelo Sferrazza per 'le Fiamme d'Argento', rivista dell'Associazione Nazionale Carabinieri, numero di marzo/aprile 2016
“O per la
prima volta una donna, esperta di politica come pochi al mondo per essere stata
first lady, senatrice, segretaria di Stato e già candidata alla nomination. O
di nuovo un uomo espressione d’un’America bianca ormai minoritaria, totalmente
digiuno di politica non avendo mai ricoperto un ufficio pubblico. Questa è
l’alternativa tra Hillary Clinton, democratica ‘doc’, e Donald Trump,
repubblicano atipico”, verso le elezioni presidenziali Usa l’8 novembre.
E’ la
sintesi di Giampiero Gramaglia, giornalista, già corrispondente da Washington,
che racconta Usa 2016 sul suo blog www.gpnewsusa2016.eu e che è autore dell’ebook ‘Usa
2016, alla fine rimasero in due Hillary e Donald’. Lo abbiamo intervistato.
La
stagione delle primarie si avvia a conclusione, verso le convention di luglio
che sanciranno le nomination. I giochi sono fatti?
“Fra i
democratici, la vittoria della Clinton è acquisita ed è già stata riconosciuta
dal suo rivale Bernie Sanders, senatore del Vermont che si autodefinisce
‘socialista’ e che resta in corsa perché vuole spostare a sinistra la
piattaforma del partito alla convention”.
“Fra i
repubblicani, Trump è nettamente avanti, ma i rivali superstiti, il senatore
del Texas Ted Cruz, ultra-conservatore, e il governatore dell’Ohio John Kasich,
moderato, non mollano. Il magnate e showman, alfiere dell’anti-politica, divide
i repubblicani, ma suscita anche consensi entusiastici: nessuno aveva mai avuto
tanti voti alle primarie”.
La Clinton
o Trump, che cosa cambierà per l’Europa?, e per l’Italia?
“Nella
campagna americana, si parla poco d’Europa e per nulla d’Italia, salvo
incursioni di Renzi pro-Hillary e di Salvini pro-Trump. Con la Clinton,
cambierà poco e nulla, rispetto agli otto anni della presidenza Obama. Trump
promette una politica estera muscolare, ma al contempo predica una sorta di
neo-isolazionismo. Su un punto sono entrambi d’accordo: gli europei devono fare
e pagare di più per la sicurezza comune”.
Nessun commento:
Posta un commento