Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 30/05/2016
Matteo Renzi, che non fa mistero di sostenere Hillary
Clinton nella corsa alla Casa Bianca, spera che il prossimo presidente degli
Stati Uniti “sia una femmina”. E l’ex presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano giudica le posizioni di Donald Trump una "grave incognita".
Su RaiTre, e poi su RaiNews, dice: “Chi lo sa che cosa farebbe una volta
eletto. Ma davvero non voglio considerare questa ipotesi”; e aggiunge: "Naturalmente,
siamo spettatori da lontano. Vedo che in qualche modo lo stesso Obama ha voluto
farsi portatore di preoccupazioni che non riguardano solo il suo partito, ma
vanno molto al di là di una normale competizione tra repubblicani e
democratici. Esse nascono dal tipo di posizioni che Trump sta fortemente enfatizzando
nella sua campagna, che veramente rappresentano un elemento di grave incognita
se dovesse vincere le elezioni presidenziali".
E pure l’ex premier Silvio Berlusconi boccia il
magnate dell’immobiliare che gli è spesso accostato come imprenditore in
politica: su RaiDue, si dice “stupito che un Paese, che è la prima democrazia
del Mondo, non sia stato in grado di mettere nella corsa alla Casa Bianca dei
protagonisti migliori. Trump è un incrocio tra Grillo e Salvini".
Il leader leghista, non a caso, sta con lo showman:
quando Trump ha avuto la sicurezza aritmetica della nomination repubblicana,
Matteo Salvini ha gongolato su Facebook: "Ce l'ha fatta, alla faccia dei
'politicamente corretti anti-razzisti', dei servi di Wall Street, dei banchieri
avvoltoi e dei giornalisti sinistri, go Donald go!".
Le perplessità e gli interrogativi italiani si
riflettono a livello internazionale, se il capo di gabinetto del presidente della
Commissione europea Jean-Claude Juncker, Martin Selmayr, ha twittato dal G7 in Giappone
la scorsa settimana: "#G7 2017 con Trump, Le Pen, Boris Johnson, Beppe
Grillo? Uno scenario orrendo, che dimostra come sia importante combattere il populismo".
E lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama
ha rivelato in quella sede che i leader del G7 sono "irritati" da
alcune scelte preannunciate dal candidato repubblicano e dalla sua
"ignoranza" di come il Mondo funzioni: "Non sanno se prendere
sul serio alcune sue dichiarazioni", ha detto Obama, aggiungendo che ne
sono comunque "irritati … perché molte delle proposte di Trump dimostrano ignoranza
delle cose del Mondo e un atteggiamento sprezzante, al di là del suo interesse a
fare notizia ed a finire su twitter".
Concetti su cui Obama è tornato in un’intervista a
BuzzFeedNews: "E' meglio per il nostro Paese quando il candidato
democratico e quello repubblicano sono entrambi qualificati", sottolineando
come i repubblicani guardino a un candidato che “molti di loro non ritengono pronto
a fare il presidente".
E di fronte a una platea di 12 mila laureati della Rutgers University in New Jersey, Obama presenta una visione del mondo antitetica a quella di Trump, senza mai citarlo, ma incalzandolo su alcuni suoi cavalli di battaglia elettorali. Il presidente dice che le sfide d’un mondo in rapido mutamento non si affrontano alzando muri: “Il punto è che per aiutare noi stessi dobbiamo aiutare gli altri, non alzare il ponte levatoio per tenere il mondo fuori". Poi l’affondo: "In politica e nella vita l'ignoranza non è una virtù. Non é fico non sapere di che cosa si sta parlando. Ciò non significa dire le cose come stanno: non è una sfida al politicamente corretto; semplicemente è non sapere di che cosa si sta parlando". (fonti vv – gp)
E di fronte a una platea di 12 mila laureati della Rutgers University in New Jersey, Obama presenta una visione del mondo antitetica a quella di Trump, senza mai citarlo, ma incalzandolo su alcuni suoi cavalli di battaglia elettorali. Il presidente dice che le sfide d’un mondo in rapido mutamento non si affrontano alzando muri: “Il punto è che per aiutare noi stessi dobbiamo aiutare gli altri, non alzare il ponte levatoio per tenere il mondo fuori". Poi l’affondo: "In politica e nella vita l'ignoranza non è una virtù. Non é fico non sapere di che cosa si sta parlando. Ciò non significa dire le cose come stanno: non è una sfida al politicamente corretto; semplicemente è non sapere di che cosa si sta parlando". (fonti vv – gp)
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