Scritto per EurActiv.it il 17/03/2015
Tsipras chiede un Vertice ristretto, a
margine del Consiglio europeo di giovedì 19 e venerdì 20, ed è “molto
probabile” che l’ottenga, riferiscono fonti dell’Ue a Bruxelles. Ma l’Italia
non è coinvolta nel ‘super-direttorio’.
A 48 ore dal Vertice europeo, il premier greco
Alexis Tsipras ha chiesto un incontro col presidente della Bce Mario Draghi, il
presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e i leader di Germania
e Francia, la cancelliera Angela Merkel e il presidente Francois Hollande.
Lo ha riferito una fonte dell'Esecutivo
ellenico, precisando che la richiesta è stata fatta al presidente del Consiglio
europeo Donald Tusk. La formula è del tutto insolita, ma – indicano fonti
dell’Ue - potrebbe essere accettata: un rimedio eccezionale al male eccezionale
dello stallo – e forse peggio - nelle relazioni tra la Grecia e l’Unione.
Tsipras spera che dal Vertice dei 28 di
marzo possa emergere la "soluzione politica" da lui auspicata nel negoziato
con i creditori sul debito di Atene, dopo che i giorni scorsi sono stati un
crescendo d’insulti e provocazioni, specie tra la Grecia e la Germania. Ma ci
sono pure stati atti di distenzione, come l’invito a Berlino della Merkel a
Tsipras.
"Avremo un accordo sulla Grecia questa
settimana", afferma il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz
intervistato dall'agenzia di stampa greca Ana. "C'è un'intesa di principio
- spiega - con l'Eurogruppo. La Grecia deve presentare proposte per le riforme,
la cornice degli investimenti nel Paese e la ripresa dell'economia. Siamo alla
stretta dei negoziati. Occorre trovare una soluzione entro fine mese".
Anche perché un fallimento delle
trattative e, quindi, un'uscita della Grecia dall'Eurozona avrebbe "serie
conseguenze" per l'area euro, sostiene l'agenzia Moody's, al di là di
quello che sembrano pensare il ministro dell’economia tedesco Wolfgang
Schaeuble e altri leader europei, forse contagiati dall’ ‘ottimismo della
crescita’ che in questi giorni s’è diffuso nell’Unione e, quasi paradossalmente,
soprattutto in Italia, il Paese dei 28 che finora ha visto meno ripresa.
Pure le banche centrali, di solito
prudenti, si sbilanciano. Il presidente della Bce Draghi dice che la ripresa si
sta consolidando nell’Eurozona: “Possiamo essere ottimisti sulle prospettive”,
purché si “continui a spingere sulle riforme”. Per BankItalia, “stiamo uscendo
dalla Guerra dei Sette Anni”, tanto è durata la crisi: “Ci sono tutti i
presupposti per ripartire, ma la ripresa è timorosa e va incoraggiata”.
Intanto, in attesa dei ‘fuochi
d’artificio’ istituzionali al Vertice, proseguono i negoziati classici. Oggi,
c’è stata una conferenza telefonica fra i tecnici che fanno parte dell'Euro
working group, l'organismo presieduto da Thomas Wieser che prepara i lavori dell'Eurogruppo.
Secondo quanto s’apprende, i delegati dei 19 Paesi della zona euro, della
Commissione e della Bce hanno discusso dello stato di avanzamento dei colloqui
tecnici avviati la settimana scorsa fra il governo di Atene e le tre
istituzioni competenti (Ue, Bce, Fmi, la ex troika) sulla proroga del programma
di aiuti alla Grecia.
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