Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/03/2015
C’è sempre un ponte più
in là, da varcare per battere il razzismo. Il primo nero alla Casa Bianca, Barack
Obama, l’ha appena ricordato all’America, nel 50° anniversario della marcia di
Selma; e subito la cronaca viene a confermarlo. Un video -non si sa quando
filmato, ma recente- mostra studenti e studentesse della University of
Oklahoma, a bordo di un bus e vestiti con l’uniforme dell’Ateneo, intonare
canzoni e scandire slogan di insulti e offese contro gli afro-americani
–chiamati ‘nigger’, un termine dispregiativo-. Chi non canta, applaude.
I protagonisti della
scena disgustosa sono soci d’una delle maggiori e più conosciute confraternite
studentesche degli Stati Uniti, la storica Sigma Alpha Epsilon, fondata nel
1856 in Alabama. Siamo nel cuore dell’America allora schiavista e oggi ancora
tendenzialmente e radicalmente razzista e segregazionista.
I responsabili
nazionali della confraternita condannano l’episodio e se ne scusano: il
‘capitolo’, come si chiamano le sedi nei diversi campus, è stata chiuso; tutti
i membri sono stati sospesi, quelli che saranno riconosciuti responsabili
saranno radiati. E l’Università, che ha avviato un’inchiesta, chiama i propri
studenti a testimoniare il proprio anti-razzismo. La denuncia è partita da un
sito d’impegno civile dell’Ateneo stesso.
Durissima la reazione
delle associazioni degli studenti afroamericani: chiedono severe punizioni e organizzano
una manifestazione di protesta, invitando tutti a vestirsi di nero.
Il video, postato su
YouTube e altri social media, è farcito di istigazioni all’odio razziale e
minacce di linciaggio: esagitati urlano con i pugni alzati, altri intorno
condividono. C’è chi grida che nessun nero entrerà mai nella Sigma Alpha
Epsilon: altri cantano "Piuttosto potete impiccarli a un albero".
L’Università ha sede a
Norman, nell’area metropolitana di Oklahoma City, dove, il 19 aprile 1995, una
violentissima esplosione distrusse un edificio di uffici federali: 168 vittime,
fra cui 19 bambini d’un asilo nido, e quasi 700 feriti. Fu il più sanguinoso
attentato negli Usa prima degli attacchi all’America dell’11 Settembre 2001. La
strage fu opera di ‘supremazisti’ bianchi, fanatici razzisti e ‘anti governo’: Timothy
McVeigh, veterano della Guerra del Golfo, fu condannato a morte e subì, nel
2001, l’iniezione letale nel carcere federale di Terre Haute, nell’Indiana.
Le confraternite
studentesche sono specie di club di studenti con riti d’ iniziazioni e proprio regole
di mutuo soccorso. La Sigma Alpha Epsilon, o Sae, ha oltre 15.000 membri in più
di 2.000 Atenei in tutta l’Unione. Delle attuali confraternite, è l’unica
fondata nel Sud prima della Guerra Civile:
nacque nell’Università dell’Alabama, ma il suo quartier generale nazionale è dal
1929 nell’Illinois.
La Sae ha avuto nel tempo
oltre 325 mila adepti: il suo ‘atto di fede’ è The True Gentleman, che bisogna
recitare a memoria; il suo manuale si chiama The Phoenix, la Fenice: i riti
d’iniziazione sono stati recentemente modificati, dopo casi di droghe, alcool,
abusi.
Le
confraternite sono forti e potenti e ben strutturate, per molti versi più
simili a logge massoniche che a compagnie goliardiche. La Skull and Bones,
Teschio e ossa, di Yale nel Connecticut, è la più citata in teorie del complotto,
perché tra i suoi membri vi sono personaggi estremamente influenti (e due degli
ultimi quattro presidenti, i Bush padre e figlio).
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