Scritto per EurActiv.it il 18/03/2015
Sulla carta, doveva essere il Vertice dell’Unione dell’Energia: un incontro tranquillo, per impostare progressi nell’integrazione. Sarà, invece, un Vertice nel segno della condanna del terrorismo, dopo gli attacchi di oggi in Tunisia, e dei timori per la pace e la sicurezza in tutto il Medio Oriente, mentre prosegue, fuori dagli schemi e tra le polemiche, la ricerca di un’intesa almeno politica sulla Grecia.
Sulla carta, doveva essere il Vertice dell’Unione dell’Energia: un incontro tranquillo, per impostare progressi nell’integrazione. Sarà, invece, un Vertice nel segno della condanna del terrorismo, dopo gli attacchi di oggi in Tunisia, e dei timori per la pace e la sicurezza in tutto il Medio Oriente, mentre prosegue, fuori dagli schemi e tra le polemiche, la ricerca di un’intesa almeno politica sulla Grecia.
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha sciolto
la riserva e ha convocato per domani sera, a margine del Vertice dei capi di
Stato o di governo dei 28, una riunione "ristretta" sulla Grecia,
come chiesto dal premier Alexis Tsipras, una sorta di 'super-direttorio'.
All'incontro, che si farà dopo la cena in cui i leader
avranno discusso della situazione in Ucraina e delle relazioni con la Russia,
parteciperanno, oltre al premier greco e al ‘padrone di casa’ Tusk, i
presidenti della Commissione Jean-Claude Juncker, dell'Eurogruppo Jeroen
Dijsselbloem e della Bce Mario Draghi, la cancelliera tedesca Angela Merkel e
il presidente francese Francois Hollande. Non ci sarà l’Italia e, dei grandi
dell’euro, neppure la Spagna.
Alla convocazione del consulto “ristretto”, del tutto inconsueto, s’è
giunti dopo che Juncker s’era detto "preoccupato e non soddisfatto" per
l’evolvere del negoziato fra la Grecia e le istituzioni (Commissione, Bce,
Fmi), in vista d’una proroga del piano d’assistenza finanziaria. Dopo l’incontro
col premier francese Manuel Valls, Juncker ha invitato i protagonisti della
trattativa a “se ressaisir”, che tradotto può significare "a riprendersi”,
ma anche a "darsi una regolata", dopo gli insulti e le provocazioni
dei giorni scorsi.
E le polemiche non sono
mancate neppure nelle ultime ore, a seguito di indiscrezioni di stampa secondo
cui la Commissione europea avrebbe messo un veto su progetti di legge umanitari
greci. Mentre ad Atene si levavano già gli scudi, Pierre Moscovici, responsabile
degli Affari economici e monetari, è intervenuto, affermando che l’Esecutivo
comunitario "sostiene pienamente l'obiettivo del governo greco di aiutare i più
vulnerabili, che sono stati più colpiti dalla crisi" e smentendo veti.
Moscovici ha pure ribadito la "piena fiducia" per l'equipe
tecnica che discute delle riforme greche, rivendicando la sua "totale
comprensione per quanto succede ad Atene". "C'e' un accordo chiaro -
ha ricordato -, quello firmato all'Eurogruppo il 20 febbraio, che va rispettato.
Dobbiamo lavorare con le autorità greche in modo costruttivo e valutare l’impatto
sui conti pubblici che tali misure avranno. Non accetto falsi processi".
La lettera d’invito di Tusk ai colleghi indica, fra i temi del Vertice, l'Unione energetica, le relazioni con la Russia e la situazione in Ucraina, l'accordo di libero scambio cogli Usa (Ttip) e la situazione in Libia, cui si aggiungerà certamente quella in Tunisia.
Dopo il consueto intervento iniziale del presidente del Parlamento Martin Schulz, la prima sessione sarà dedicata all'Unione energetica. A cena, i leader parleranno dei rapporti con il vicinato orientale, in vista del Vertice di Riga in maggio, e delle relazioni con la Russia tenendo conto della situazione in Ucraina.
Venerdì, ci sarà il dibattito sarà sulla situazione economica e sulle riforme strutturali e anche sul Ttip, dove l'obiettivo è un accordo cogli Usa entro l'anno. A tale sessione parteciperà il presidente Draghi.
Il Vertice si concluderà con l'analisi della situazione in Libia, giudicata "molto preoccupante", e di come l'Ue possa sostenere gli sforzi per "stabilizzare il Paese e promuovere una soluzione politica".
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